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“Kloaka è la fogna in cui sono finito mentalmente e realmente”. Intervista a En?gma

Kloaka è il nuovo Ep di En?gma che, dopo il suo disco ufficiale Booriana nel 2019 e la saga di Ep Totem usciti fra il 2020 e il 2021, è tornato a dicembre 2024 con il singolo Alhambra annunciando il nuovo disco prodotto, inaspettatamente, da Salmo.

L’hype è stato tantissimo e, dopo l’uscita di Kloaka a inizio gennaio 2025, non ho potuto resistere nel fare qualche domanda all’artista. Impossibile evitare domande sul suo riavvicinamento a Salmo. Impossibile anche evitare domande sul suo ultimo periodo.

Kloaka è stato il punto di partenza per scavare nell’intimità di En?gma e parlare di un periodo che lui stesso definisce non particolarmente felice.

Kloaka è un disco che parla di riscatto, di resistenza, di dolore. I brani sono eterogeni, potenti e riflessivi. Sono la testimonianza del male del nostro tempo e la risposta su come si possa uscire dal buio.

Domanda obbligatoria. Dove sei stato tutto questo tempo?

L’ultimo album Totem è stato un percorso lungo a cavallo tra il 2020 e il 2021 culminato appunto a giugno 2021. Tante tracce, tante idee messe a correre. Purtroppo, in quel periodo non siamo riusciti a suonare live il progetto perché aprivano e chiudevano i locali continuamente. Per me è stato un po’ scoraggiante e penalizzante. In generale ho patito il post 2020 artisticamente. Dopodiché umanamente e intimamente non ho avuto momenti particolarmente felici, ma anzi molta confusione.

Nel 2022 ad un certo punto sei “tornato” e sei anche comparso sul palco assieme a Salmo …

È avvenuto qualche mese prima il Red Valley 2022. Ci siamo prima beccati in giro un po’ casualmente, poi siamo andati a cena. Da lì la naturalezza è ripresa come se non fossero passati sei anni di silenzio. Da lì lo scambio di musica è stato sostanzialmente come un tempo. Ho accumulato sue strumentali e mi sembrava più bello e coerente uscire con un progetto Mc & Produttore, invece che mischiare il suo suono con le altre robe che avevo.

Come mai Kloaka si presenta come un progetto di sole 5 tracce? È stata una scelta tattica o ci sono altre ragioni?

Di questi tempi a mio avviso non tutti possono permettersi un album. L’EP è denso, ma scorre bene. Sono consapevole di avere anche una penna che qualcuno può percepire come “pesante e difficile”. In questo modo secondo me la “digestione” del tutto viene facilitata.

Mi potresti dire qualcosa sul titolo e sulla copertina di Kloaka?

Il titolo “Kloaka” proviene dal termine “cloaca”, che banalmente e detto “terra terra” sarebbe la fogna.
Di fatto rappresenta il bassofondo nel quale sono finito sia mentalmente in certi frangenti, sia anche un po’ realmente. Mi sono accorto che per qualcuno posso essere finito nel dimenticatoio. La copertina è quasi una foto segnaletica del mio personaggio nei bassifondi. Ora sono tornato per dare un segnale.

Pensando al brano Il Buio nelle mani, come sei uscito dal buio?

Banalmente, ci esci brano dopo brano. Il buio ritorna poi, ma nel tempo forse lo comprendi meglio e ne padroneggi meglio le sfumature.

Marcelo è un banger in cui si parla di scena musicale. Qualche altra frecciatina in Kloaka arriva anche nel brano IDRA.  Qual è il tuo rapporto con i “numeri”, con l’apparenza e con il concetto di “successo”?

Inevitabilmente anche io ricerco i numeri e il successo magari a volte anche inconsciamente. Fare questo e non voler crescere significa non avere ambizione, ma io ne ho tanta. Dopodiché ho anche consapevolezza di quello che sono e non sono, ma anche di dove posso e non posso arrivare con certi mezzi.

Detto questo spesso il raggiungimento di un numero non è paragonabile alla soddisfazione di vedere ad esempio Mauri preso benissimo da un mio brano dopo tanto tempo. Il numero ci sta, ma rimane qualcosa di freddo. Le cose più calde, che ti scaldano realmente dentro, rimangono poi nella tua memoria per sempre. Bisognerebbe ricercare entrambe le cose, ecco.

Sono abbastanza certa che non mi risponderai. Ma per questioni giornalistiche lo devo fare. Dopo Kloaka stai lavorando a qualcosa di nuovo? Ci possiamo aspettare un disco ufficiale?

Credo che da adesso inizierò un percorso di singoli, che vediamo dove poi porterà. Racchiuderò tutti prima o poi in un disco, certo, ma non so quando.

Sei soddisfatto di te stesso oggi? Sei felice?

Ci sto lavorando seriamente, ma questo primo passo con l’uscita dell’EP era il turning point che volevo e che ricercavo affinché potessi svoltare anche mentalmente. Ho fiducia adesso.

Selene Luna Grandi

Italian journalist, creative and public relator. I moved to London in 2015 after several years of experience as war correspondent for some Italian Newspapers. I write, promote and I'm involved in projects about Medicine, Health, Urban cultures, Environment.

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