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Lord Madness e Dope One, “Per il disco il nostro punto di riferimento è stato Totò”

Dope One e Lord Madness avevano annunciato il loro join album a metà novembre con la pubblicazione di Tra i forse ed i vorrei, seguito poi da Whooo!

Poco prima di Natale il disco, Piezz’ ‘e core, era fuori per Honiro Label.  

Le dieci tracce del disco proposto da Lord Madness e Dope One sono un concentrato di rime che vedono la perfetta fusione di due stili e approcci differenti.

Lord Madness è tagliente, ironico e spietato un po’ come in questa intervista. Dope One ha un rap più severo, meno sarcastico ma sempre pungente e ponderato. Quello che unisce gli artisti è il rispetto per la cultura, per la qualità, l’amore per l’integrità, l’odio per i macrosistemi di mercato, un’attitudine giusta, la passione e … “il cuore”.  

Leggi l’intervista a Lord Madness e Dope One!

Come vi siete conosciuti e come avete deciso di fare un disco firmato Lord Madness e Dope One? 

Dope: Ci siamo conosciuti dal vivo sul palco, ma entrambi conoscevamo il Rap dell’altro. Io e Maddy abbiamo grandissima apertura mentale riguardo al topic “Rap”. Già da giovanissimi adolescenti abbiamo iniziato ad ascoltare Rap a profusione, penso siano almeno 26,27 anni che ascoltiamo questa musica.

Quindi, tutte le varie mode del momento sono state solo ed esclusivamente motivo di grasse risate tra me e lui, perché -parliamoci chiaro – è tutto un po’ un copia e incolla questo Rap odierno che propinano per moderno. Il fatto è che Madness ha un flow tutto suo, super originale. Per me lui ha già vinto. E lo stesso lui dice e pensa di me.

Madness: Ci siamo conosciuti al release party dell’ultimo reel di Lorenzza ed eravamo gli unici senza grillz; quindi, abbiamo socializzato e abbiamo pianificato un modo per combattere le oscure forze che ci vogliono tutti standardizzati e omologati.

Per il disco il nostro punto di riferimento è stato Toto’: humor fuori e triste dentro. Quindi, pezzi di cuore che vanno a pezzi. Naturalmente non so cosa ho detto ma, oramai, la libera interpretazione e la licenza poetica sono all’ordine del giorno, un po’ come le tipe che mi scrivono “c’ho il ciclo, c’ho fame, c’ho che me rode”.

Come mai proprio questo titolo, come lo avete scelto?

Madness: Siamo guerrieri. Abbiamo un’armatura resistente pure al nucleare, però il nostro cuore ha preso colpi e quelli fanno più male di un cazzotto in faccia dato da Fat Joe. Cioè, forse no, ma comunque mi sono spiegato dai. Si dà amore e forse qualcosa torna. Magari un cappuccino e cornetto lo svoltiamo anche stavolta.

Dope: “Piezz’ ‘e Core” è speranza. Quella speranza che nessuno ti darà. Il mettersi a nudo e dire: “Io sono questo, faccio e sento questo, e soprattutto ho vissuto questo”. Un cuore a pezzi perché ha subito tanti traumi legati a perdite di persone care, ma che ancora oggi batte e cerca di rimettere i pezzi al proprio posto.

Pino Danele diceva “Ogni scarrafone è bell a mamma soja“, e molto probabilmente parlerò tirando acqua al mio mulino, ma questo disco ha superato tutte le mie aspettative. È sia classico che fresco, sa essere pesante e leggero nello stesso momento.

Di cosa parla “Piezz’ ‘e Core”?

Madness: Dai, risposta seria che il titolo non merita la mia demenza! Noi abbiamo armature d’oro come i cavalieri al grande tempio, seppure fragili ed emotivi, perché, con un cuore grande ma delicato, le esperienze forgiano le armature e frantumano i sentimenti, essendo di cristallo. Poi i temi spaziano molto: ampio sfogo con i bangers, però ciò che vorrei rimanesse nel tempo sono pezzi come “Parole e lacrime”

Dope: Piezz’ ‘e core è pieno di sogni. Abbiamo tantissima forza di volontà, forgiata nel tempo dalle tante avversità che la vita ti regala, se vogliamo chiuderla con ironia cinica.

C’è la traccia che ti proietta in un club, che ti fa ballare e stare nel mood party. Ma trovi anche la traccia dove sputiamo tutte le nostre verità, affinché chi oggi ha ancora un po’ di voglia di scendere nelle viscere della società più corrotta assieme a noi,possa toccare con mano che non raccontiamo balle.

Ci sono barre che conducono all’amore, e allo stesso tempo siamo pronti a testa alta a dire la nostra in modalità “TE SCHIATT A CAPA”. Siamo una sorta di angeli/demoni.

Come avete lavorato al disco?  

Madness: Abbiamo comunicato tramite segnali di fumo e piccioni viaggiatori. Il problema è stato più mio, visto che ho smesso di fumare e i suddetti piccioni mi hanno riempito di merda il terrazzo … La padrona di casa si incazzerà. Quindi, alla fine, abbiamo optato per videochiamate e messaggistica su whatsapp senza vedersi mai dal vivo, tipo chat aperte nelle app di incontri.

Dope: Abbiamo lavorato a distanza, ma stando sempre focalizzati grazie a monitoraggi estremi. A volte ci siamo sentiti anche alle 3 del mattino solo anche per far ascoltare all’altro se la rima pensata fosse idonea e che spaccasse. Tanta sincerità tra di noi, non c’è stato un solo momento fake, di circostanza.

Sarebbe stato bellissimo scrivere e registrare assieme, ma anche se Napoli e Roma non sono poi così lontane, purtroppo le nostre vite indaffaratissime non ci hanno permesso di lavorare in questo modus. Ma questo ha fatto sì che la spiritualità ci facesse sentire vicini e connessi, ancora di più.

Il titolo ha un sapore molto Napoletano. Dal titolo, alle collaborazioni. Avremo un Vol 2 più “Capitolino” ad un certo punto Madness?

Dope: Rispetto tanto Roma e i suoi artisti. Di quel che sarà, nulla si sa. Ma di sicuro me lo immagino con una strofa di Styles P e Conway.

Madness: Mi trovo meglio con gli mcs fuori dalla mia city, se la tirano di meno, non rosicano e sono più collaborativi. Roma è chiusa come Alcatraz e a me le prigioni mentali non mi piacciono per niente. Se rifaremo un disco sarà neomelodico al 100 per 100. Sto prendendo lezioni da Tina Rispoli.

Avete annunciato il disco pubblicando “Tra i forse ed i vorrei”. Come mai proprio quel brano come primo estratto?

Madness: Non me lo ricordo, perché oggi ho usato troppo sciroppo per la tosse, però se mi sforzo mi pare sia legato ad un ipotetico sound radiofonico. Speriamo che Max Brigante ci faccia la grazia malgrado non abbiamo i riccioli.

Dope: Perché è un viaggio tra ombre e luci della vita moderna. Dove l’apparenza conta più della sostanza, dove vieni giudicato per ciò che possiedi. È non per quello che sei. Realtà autentica e cruda. Cultura. Questo è “Tra i forse ed i vorrei“.

Le forze che ci opprimono sono invisibili, non lo dimentichiamo e si nutrono di ignoranza. Noi cerchiamo solo di portare cultura laddove c’è tantissima ignoranza.

Avete in programma anche un videoclip per il disco?

Madness: Credo arriveranno altri reel, ma stavolta parlerò con l’algoritmo instagram e chiederò consiglio, eventualmente mi farò crescere le tette e relativi gommoni alle labbra, tanto per andare sul sicuro.

Dope: NO SPOILER PLEASE. Stiamo lavorando con tutte le nostre forze su ciò che è uscito. Per le prossime pepite dovete sognare con noi, e vedrete che l’attesa aumenterà il desiderio.

“Piezz’ ‘e core” esce per Honiro Label. Se non sbaglio questa è la prima volta che vi approcciate a questa etichetta. Come avete deciso di uscire per loro?

Madness: Con honiro doveva uscire un mio tape nel 2007 circa e ho collaborato con artisti usciti per la label. Il mio ultimo disco solista “Heath ledger” è distribuito Honiro. Prima o poi doveva accadere.

Dope: Honiro Label è un grandissimo team rispettato da tutti nell’ambiente Hip Hop e non solo. Il nostro onore è stato che il disco sia piaciuto, e, kmmaginate quanto materiale capita nelle loro mani … Quindi è stato fighissimo sapere che ciò che hai fatto è risaltato ai loro occhi. Team di professionisti con cui ho l’enorme piacere di coadiuvare il nostro album.

Sperando che la collaborazione resti solida nel tempo e che sia la nascita di una nuova era per noi e per voi.

Prima di lasciarvi andare … state lavorando ad altri progetti solisti o in gruppo?

Madness: Tra febbraio e marzo sarà fuori la ristampa in vinile de “Il grande addio” e entro il 2025 il disco con Brain. Poi penserò al mio disco solista e solo allora cambierò genere passando alla dance.

Dope: Ho già pronto un Mixtape, un album solista, due ep, e un progetto serissimo. Ma ora nella mente ho solo “Piezz’ ‘e Core“.

Selene Luna Grandi

Italian journalist, creative and public relator. I moved to London in 2015 after several years of experience as war correspondent for some Italian Newspapers. I write, promote and I'm involved in projects about Medicine, Health, Urban cultures, Environment.

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