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S.O.A.S., 10 anni di rime e famiglia: un compleanno intimo al Monk per Mezzosangue

L’attesa

Mercoledì 22 gennaio, il Monk di Roma si è trasformato in una piccola fortezza dell’hip hop. Ma il motivo?! Un concerto per celebrare in intimità i 10 anni di Soul Of a Supertramp, un disco che ha accompagnato diverse generazioni e un traguardo importante raggiunto insieme a quella che da anni Mezzosangue definisce la sua “famiglia”, nell’attesa di festeggiare il suo compleanno tutti insieme alla mezzanotte.

L’annuncio, arrivato domenica 19 gennaio tramite un post sui social, aveva già scatenato l’attesa tra i fan più affezionati, con i biglietti terminati in pochissime ore.

Il riscaldamento

La serata è iniziata con un’ora di puro sound grazie al dj set di DJ Baro dei Colle Der Fomento. Il noto disc jockey romano, una delle figure più rappresentative della scena rap italiana, ha selezionato una playlist che ha spazzato via qualsiasi dubbio: l’hip hop era il protagonista indiscusso della serata. Con i suoi mix impeccabili e la sua energia contagiosa, DJ Baro ha preparato il pubblico all’arrivo sul palco di Mezzosangue, sottolineando il forte legame tra l’artista e la tradizione hip hop della Capitale.

L’atmosfera

L’atmosfera al Monk era carica di energia e positività. Il pubblico, composto principalmente da fan di vecchia data, ha cantato a squarciagola per tutta l’ora e mezza, dimostrando tutto il suo affetto per l’artista. Il palco, piccolo e raccolto, ha favorito un’interazione costante tra Mezzosangue e il pubblico, creando un’atmosfera unica e indimenticabile.

Come promesso, il concerto si è aperto proprio con la prima traccia del disco oggetto della celebrazione, Armonia e Caos. Mezzo è stato affiancato sul palco dal fidato G-laspada per l’intera serata. Il pubblico è letteralmente esploso fin dall’inizio ma, dopo “Diventa quello che sei”, l’artista ci ha tenuto a ringraziare tutti coloro che erano lì, la venue e soprattutto il team The Wolf. Un momento intimo e sincero, che ha sottolineato quanto questo concerto fosse stato organizzato con il cuore e in pochissimo tempo.

“Peppe e tutto il team ‘The Wolf’ hanno organizzato tutto in due giorni. Abbiamo pensato a come celebrare i 10 anni di Soul Of A Supertramp, abbiamo pensato a dei post e stories dedicati, abbiamo pensato di fare una live, poi abbiamo detto…vedemose!!! Grazie a tutti, vi voglio bene!”

Il concerto è stata un’esperienza intima e coinvolgente. Solo i fortunati che sono riusciti in poche ore a prenotare l’ingresso prima di raggiungere il sold out hanno avuto l’opportunità di assistere a questo “secretshow/anniversary”, un’occasione unica per rivivere le emozioni di un tempo, quando il rap si faceva a stretto contatto con il pubblico. La scaletta, pensata appositamente per l’occasione, prevedeva l’intero disco Soul Of A Supertramp e una selezione dei brani più rappresentativi degli altri album, regalando al pubblico un viaggio emozionante attraverso oltre dieci anni di musica. Non è mancata la sorpresa!

Un compleanno a sorpresa

Alle 23:30, al termine del concerto, Mezzosangue ha invitato tutti i presenti a riunirsi all’esterno del locale per brindare al suo compleanno e, con un’organizzazione impeccabile, il team aveva allestito un banco con dolci e prosecco, creando un’atmosfera festosa e familiare. A mezzanotte, l’artista è uscito dal backstage, accompagnato dai suoi fan, e, tra un abbraccio e l’altro, ha stappato una bottiglia insieme a tutti, come se fosse davvero a casa con la sua famiglia e con le sue persone più care. Un momento di pura magia e intesa, un’esperienza indimenticabile per chiunque fosse presente.

Un rapporto intimo e speciale

Questo episodio ha sottolineato il legame profondo che unisce Mezzosangue al suo pubblico. Avere la possibilità di festeggiare il compleanno del proprio artista preferito, in modo così intimo e spontaneo, è un privilegio raro nel mondo dello spettacolo ed è un esempio di come la musica, e in particolare l’hip hop, possa creare comunità forti e durature, basate sulla condivisione di passioni e valori. Il tutto si è concluso con un firmacopie improvvisato, dove Mezzosangue ha dedicato del tempo a ogni fan, scambiando due parole e firmando autografi. Un gesto semplice, ma che ha reso questa serata ancora più speciale.

Un modello da seguire

L’esempio di Mezzosangue dovrebbe essere d’ispirazione per tutti gli artisti. La sua capacità di creare un rapporto così intimo e autentico con il suo pubblico è un modello da seguire. In un’epoca dominata dalla distanza e dalla spettacolarizzazione, l’artista romano ha dimostrato che è ancora possibile fare musica con il cuore e per le persone.

Conclusione

Nel complesso, il concerto al Monk è stato molto più di una semplice esibizione e molto più di un semplice festeggiamento per i 10 anni di Soul Of A Supertramp: è stata una celebrazione, un momento intimo di condivisione e di affetto tra un artista e i suoi fan. Un’esperienza che rimarrà nel cuore di tutti coloro che erano presenti e, naturalmente, nel cuore della redazione de Il Rappuso.

Michela Motta

Michela Motta, nasce nel '99 in Molise. Laureata in marketing e comunicazione d'impresa, cerca di unire queste competenze con la sua passione per la musica. Si avvicina al Rap all'età di 7 anni con l'uscita di "Tradimento" di Fabri Fibra, per puro caso, non capendone assolutamente nulla. Poco dopo ha cominciato ad appassionarsi all'intera cultura Hip Hop, amandone ogni sfaccettatura ancora oggi.

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