Rap italiano

Senza preavviso: intervista a Westcross.

Westcross nasce a Padova da madre palestinese e padre iraniano. Fin da bambino entra a contatto con un ambiente molto artistico e trova nella musica la sua valvola di sfogo. Nei suoi brani unisce un sound fresco alle proprie esperienze di vita, quelle di un ragazzo di seconda generazione cresciuto nel nord-est padovano. “Bizness” è il suo primo progetto ufficiale; inaugura poi il 2024 con “GZ4”, singolo caratterizzato dal coinvolgimento di diversi abitanti del suo quartiere nel brano, al quale fanno seguito “Attimi”, “Metropoli”,  “Do yo dance” e “Davvero”.

Senza preavviso” è il nuovo EP di Westcross, disponibile adesso in streaming su Spotify e tutte le piattaforme digitali.

Come da titolo, “senza preavviso” è stato caratterizzato da una comunicazione istintiva e impulsiva, da annunci e release arrivate nell’arco di poche ore gli uni dalle altre, intervallati da freestyle, remix e, in generale, da una grande quantità di musica. L’urgenza comunicativa di questo approccio si riflette a pieno nella musica di Westcross, che in questo nuovo lavoro combina – senza soluzione di continuità – tutte le sfaccettature del suo rap.

Dai banger allo storytelling, dall’introspezione all’esercizio di stile, dall’autocelebrazione alla riflessione: il tutto si alterna con estrema fluidità, i cambiamenti avvengono quasi, per l’appunto, senza preavviso.

Pensi che l’arte possa in un certo senso rappresentare, e accompagnarci a sua volta, nelle mille esperienze “senza preavviso” che la vita ci pone davanti? In che modo credi ti abbia aiutato la musica?

Certo, nel mio caso ascoltare musica è il miglior modo per scappare dai problemi, fare musica è il miglior modo per affrontarli. 

Cosa ha rappresentato Padova per te e la tua musica? Ti sei mai visto altrove?

Padova è la città in cui sono nato e cresciuto, è piena di talento e ha sicuramente influenzato la mia musica. Per il resto sinceramente io mi vedo ovunque ci sia da lavorare e spingere, in ogni caso Padova e la Guizza rimangono sempre casa.

Kage e Dereleam, con un utilizzo sapiente dei sample, sono riusciti a costruire un tappeto sonoro tanto variegato quanto consistente, una cornice perfetta per le tue barre.

Quanto è importante per te lavorare in team? Cosa riesci a prendere da quel momento di confronto?

E’ importantissimo, per l’ep appunto ho lavorato molto con Kage e Derealam ma anche con YP che mi ha seguito in studio. Io sono uno con le idee molto chiare su quello che voglio portare, ma comunque mi confronto sempre con le persone di cui mi fido e non parlo solo di addetti ai lavori, mi aiuta a cambiare prospettiva. 

Anche l’idea e i contenuti dell’EP sono arrivati “senza preavviso” o alcuni dei brani erano già stati pensati in precedenza?

L’idea è che l’ep sia un biglietto da visita. Una persona può ascoltarlo e in poco tempo farsi un’idea di chi sono e qual’è il nostro sound. Quindi ho selezionato 5 pezzi che secondo me facevano bene questo lavoro. 

Credi vi sia un filo conduttore che unisce i singoli all’interno dell’EP?

Si, oltre al concept e quello che dico, penso che il sound dei pezzi li leghi molto.

In “honey” fai riferimenti all’illegalità in provincia, troppo spesso conosciuta dai giovani: cosa credi che dovrebbe cambiare nel nostro paese affinchè i sogni dei bambini non siano quelli di “usare pistole vere”?

Voglio essere sincero al 100% in quell’estratto di Honey non facevo riferimento a delle esperienze che ho avuto in Italia. Penso comunque che qui in provincia uno dei più grandi problemi sia la noia, ci sono tanti modi per riempire quel vuoto e alcuni non sono buoni. 

Perchè l’HipHop? cosa ti ha dato questa cultura?

Perchè è una cultura schietta, è quello che è senza troppi giri di parole o maschere.

A chi ti ispiri maggiormente nella scena musicale? Dicci massimo 3 nomi.

Nipsey

Marracash

50 cent

Hai altri progetti in cantiere o preferisci goderti l’uscita dell’EP?

Ho un sacco di cose fighe a cui sto lavorando, intanto mi godo l’uscita, ma non vedo l’ora di farvi sentire tutto.

Avremo occasione di sentire “senza preavviso” in live? Lasciaci con un saluto!

Certo aggiorneremo tutti anche per quando partiremo con i live. 

Ciao grazie per le domande interessanti, ci sentiamo presto.  

Emma Greco

Pisana accolta a Roma, la musica ed il rap in particolare sono da sempre i miei fari nella tempesta: quelle certezze di cui tutti siamo alla spasmodica ricerca e che il più delle volte ritrovi nelle piccole cose, negli attimi che ti scatenano i brividi sulla schiena. Io ho ritrovato questa energia, questo amore incondizionato che in qualche modo ti dà forza, nella musica. Il rap dal canto suo non ha filtri, e non mi sono mai piaciute le facciate da vetrina. Se la vita è questa la voglio raccontare, e lo voglio fare nel modo più crudo e vero possibile, perchè "se ho scelto sto genere fatto di tante parole / fammele dire". Saluti da Emmus

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