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Sfaccettature d’emozioni in “OCCHI DI GATTO”: SISO ci parla del suo ultimo EP.

Disponibile da venerdì 4 ottobre il nuovo EP “OCCHI DI GATTO” di Siso, distribuito da Manipolo Dischi via Artist First.

Nicolò Sisani, in arte Siso, nasce a Sole e Pineta, paesino della provincia di Perugia. Classe 2000, si avvicina al mondo della musica per vie traverse. Partito come B-boy , con il mito di Michael Jackson, da cui prenderà spunto anche nei suoi live improvvisando coreografie sul palco. Diventa poi fan del rap e della sua scrittura fuori dalle righe: l’esigenza di esprimersi lo porterà così a pubblicare i suoi primi lavori self-made su SoundCloud. Dopo aver vinto il contest organizzato da Y em in collaborazione con AAR Music, viene notato da Prince.wav , produttore romano con cui pubblicherà tutti i suoi progetti u primo EP “LOL ”: il progetto susciterà l’interesse di RKH, il quale deciderà nel 2022 di distribuire il secondo EP di SISO “Per il meme”.

Nel 2023 è stato ospite al Chroma Festival per l’apertura a Rose Villain, al Civitavecchia Summer Festival in apertura a Geolier e al festival di musica indipendente Humus.

Il suo primo progetto ufficiale “SQUILIBRATO” uscito il 24 maggio 2024, inoltre, lo ha portato in apertura ai live di Kid Yugi, Salmo e Noyz, Ele A e Briga quest’estate.

Con il nuovo EP “OCCHI DI GATTO”, Siso ci presenta 4 brani che raccontano le varie sfaccettature delle relazioni: dall’aspetto disilluso e cinico presente in “CATTIVO”, alla superficialità e il disimpegno completo dai rapporti seri in “CON UNA MANO”, fino ad arrivare alla serenata d’addio dopo una lunga relazione con l’augurio di trovare per entrambi una vita migliore in “OCCHI DI GATTO” e chiudere il cerchio con “ORE PICCOLISSIME”, che rappresenta i due stati emotivi che caratterizzano di più l’artista e il suo punto di vista: Il cinismo delle strofe in contrapposizione con il ritornello struggente e malinconico.

La particolarità? Siso parla d’amore e ci porta nel suo mondo utilizzando, in ogni traccia, la similitudine con i gatti e il mondo felino. L ’artista decide di accostare così parole esplicite ad un immaginario lontano da ogni possibile sessualizzazione, in modo da raccontare il tutto in una maniera non banale e il più lontano possibile da una visione maschilista e strumentalizzata.

Come ti è venuta l’idea di utilizzare i gatti come similitudine per la sfera femminile?

Avevo questi quattro brani scritti dopo la fine di una lunga relazione. Riascoltandoli mi sono reso conto che in tutti e 4 utilizzavo similitudini con i gatti e che in qualche modo svisceravo un mio stato d’animo o un’emozione inerente al mio modo di vivere un rapporto. Da qui l’idea di legare i miei testi ad un immaginario più animale, rispetto che umano, proprio per non sessualizzare l’immagine femminile e scadere nel banale. Questo ha portato anche a collaborazioni bellissime, tra cui i video e alcune cover dei singoli scattate all’interno di “Miao Valtiberina” associazione di volontari che da 5 anni toglie gatti dalle strade fornendogli cure e una successiva adozione.

Ascoltando i brani all’interno dell’EP si entra in un viaggio dai colori variegati, sfaccettature e sfumature diverse d’uno stesso sentimento. Quale dei 4 singoli credi esprima al meglio le tue sensazioni nel momento in cui ti sei trovato a scriverlo?

‘ORE PICCOLISSIME’ è sicuramente la traccia che sviscera il tema cardine nel modo più esaustivo: le citazioni feline sono meno presenti e lasciano più spazio al racconto, che esprime a pieno la malinconia che provavo durante il momento creativo senza troppi filtri ‘pelosi’.

Come hai vissuto l’iter creativo dell’album fino al suo compimento? I brani sono nati sempre in solitaria, o alle volte hai deciso di lavorare in team?

Tutti i brani a parte ‘OCCHI DI GATTO’ li ho scritti da solo, e il fatto che parlassero tutti di gattinè stato puro caso. Resomi conto di questa incredibile coincidenza ho visualizzato il progetto, al quale mancava solo la title track, che ho scritto in 10 minuti in studio con Prince. Quando gli ho proposto il titolo abbiamo smesso di parlare come se ci fossimo letti nel pensiero ed abbiamo chiuso la traccia la sera stessa. Abbiamo coronato un percorso che non sapevamo nemmeno di star facendo, ed il risultato non sarebbe potuto essere più spontaneo di così.

Questo è il tuo terzo EP: in cosa ti senti cambiato dalla prima volta che hai registrato un singolo in studio?

Ne è passato dal 2015, quando senza la minima esperienza mi approcciavo ad un microfono per la prima volta. Ora mi sento molto più cosciente di quel che faccio quando apro Cubase, ed iniziare a registrarmi da solo è stata la chiave per capire veramente cosa stessi facendo. Sono cambiate molte cose ma posso dirti con certezza cosa non è cambiato, cioè la mentalità ‘da studente’ che applico quando sono in studio con qualcun altro, che potrebbe sempre insegnarmi nuovi approcci o tecniche a me sconosciute. È un mondo in cui non si finisce mai di imparare e che non smette mai di darmi gli stimoli giusti.

Pensi di poterti definire all’interno di un genere o ti senti aperto a influenze e ibridazioni musicali?

Mi piace dire che faccio rap perché è sempre stata questa la matrice della mia arte, ma sono indubbiamente influenzato da molti altri generi e sotto generi. So che essere classificato in un genere ben preciso sarebbe più funzionale per come funziona il mercato di questi tempi, ma asseconderei i limiti che questa scelta comporterebbe e per ora sto molto bene con questa impostazione ‘Squilibrata’ come ho spiegato nell’ep prima di questo.

Quanto credi che il tuo luogo di nascita e provenienza abbia inciso nel tuo modo di vivere la musica, anche (e soprattutto) a livello professionale?

Purtroppo Perugia è una città piccola e dalla mentalità chiusa, ma ha saputo sicuramente stimolarmi nel modo giusto, dandomi la voglia di creare tutto quello che qui è sempre mancato. Tirando le somme mi sento di dire che professionalmente mi abbia rallentato molto, ma che sia riuscita a darmi la fame di cui c’è bisogno per vivere a pieno l’arte per come voglio viverla io.

Abbiamo notato una certa energia esplosiva ai tuoi live! Qual è il tuo rapporto con le esibizioni dal vivo?

Grazie! I live sono la cosa che più amo di questo lavoro e di questo mondo, e non solo da artista, ma anche da spettatore. Il mio approccio è fin troppo selvaggio, rifletto poco sul palco. Tutte le energie che sento di avere dentro le sfogo lì sopra, in faccia alle persone, come se quello che dicessi nei brani non bastasse e fosse necessario anche muovermi nel modo giusto e coinvolgere il pubblico per farli sentire i benvenuti nel mio mondo. Non vedo l’ora di poter esprimere il mio potenziale dal vivo su palchi ancora più grandi perché penso sia il mio punto di forza e la chiave di volta per far arrivare la mia musica ad un livello superiore.

Ti ricordi la prima volta che hai sentito le vibrazioni attraversarti la pelle durante un live? Cosa ricordi di quel momento?

Leggendo la domanda mi si è stampato un sorrisone in faccia, lo ricordo benissimo ed è stato il momento in cui ho capito che il palco fosse il mio posto sicuro. Sono una persona paranoica e molto riflessiva, ma con un microfono in mano sento come se ogni preoccupazione svanisse, e lasciasse spazio all’energia di cui parlavo prima, che mi fa vibrare talmente forte da far scivolare ogni preoccupazione che potrebbe raggiungermi in quel momento, se la magia esiste per me è questa!

C’è qualche artista con cui avresti piacere avviare una collaborazione futura?

Sicuramente si, ho già alcuni nomi in mente ma per scaramanzia mi tratterrò fino a che non avrò le voci giuste ad accompagnare la mia sui beat di Prince e deva.

Speriamo di vederci presto dal vivo! Lasciaci con un saluto.

Ciao Rappuso! Grazie mille per la disponibilità e la professionalità. Ci vediamo l’11 ottobre a Roma presso i Giardini di Viale Pinturicchio dalle 22:00!

Emma Greco

Pisana accolta a Roma, la musica ed il rap in particolare sono da sempre i miei fari nella tempesta: quelle certezze di cui tutti siamo alla spasmodica ricerca e che il più delle volte ritrovi nelle piccole cose, negli attimi che ti scatenano i brividi sulla schiena. Io ho ritrovato questa energia, questo amore incondizionato che in qualche modo ti dà forza, nella musica. Il rap dal canto suo non ha filtri, e non mi sono mai piaciute le facciate da vetrina. Se la vita è questa la voglio raccontare, e lo voglio fare nel modo più crudo e vero possibile, perchè "se ho scelto sto genere fatto di tante parole / fammele dire". Saluti da Emmus

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