The Sniper ci racconta COMPLESSITÀ ELEMENTARE. L'intervista

The Sniper aka Ticsnip, nome d’arte di Aldo Daniele Matrone, è un rapper cilentano in attività dal 2005, dal 2006 fondatore della Only Smoke Crew con Novanta e Skiaffone.
Nel 2011 pubblica il suo primo mixtape autoprodotto dal titolo “Rithm And Power”.
Nel 2014 è membro fondatore di Cilento Doppia H, movimento che vuole riunire tutti i praticanti della cultura in un’unica famiglia, quella cilentana, dando forma ad una scena lì dove prima non era contemplata.
Il 16 gennaio 2017 pubblica con la Only Smoke lo street album “Tutto e niente”, lavoro in principio partito come autoprodotto, ma poi passato sotto la label A-dam Records, curatrice di mastering e distribuzione digitale.
Il 23 ottobre 2017 pubblica il disco solista “L’ombra della vita”, distribuito da A-dam Records.
Nel 2018, assieme alla Only Smoke Crew, viene fondata l’etichetta e lo studio di registrazione Smoka rec, punto di riferimento nel territorio cilentano.
Dal 2019 collabora con la label Stoned Saints Records, cui cura la distribuzione digitale.
Il 7 aprile 2020, in pieno lockdown, pubblica l’EP “Sniper Man”, registrato e distribuito da Smoka rec, con missaggio e mastering dello studio True voice.
Il 14 aprile 2021 sarà la volta del secondo disco della Only Smoke, dal titolo “Branco”, cui ha preso parte buona fetta dell’underground campano. Registrato, missato e distribuito da Smoka rec, con mastering di True Voice.
Il 17 settembre 2021 pubblica per Stoned Saints Records l’EP “In Nomine”, registrato presso Smoka rec, con mix e master di Sound Boutique Studio.
Il 7 aprile 2023 sarà la volta di “Percezione”, pubblicato ancora per Stoned Saints Records, con missaggio e mastering di Tosses.
Nel 2025, dal connubio con DJ West, per Fat Wax The Sniper ci racconta COMPLESSITÀ ELEMENTARE. L’intervista”. A proposito di questo ultimo progetto, ho intervistato The Sniper per farmi raccontare chicche e retroscena sull’album.
Ciao The Sniper e benvenuto! COMPLESSITÀ ELEMENTARE è il tuo nuovo EP. Da cosa nasce il concept, come lo hai strutturato e coniugato con ciò che volevi esprimere?
Ciao a tutti, questo EP segue la scia dei miei due precedenti lavori: In Nomine e Percezione. Alla base di questi progetti c’è un punto di vista prettamente materiale degli argomenti proposti, trascinati al fondo e resi brutali.
Questo progetto in particolare tratta i 4 elementi che vengono in qualche modo canalizzati dagli oggetti nominati nei titoli dei brani, gli stessi oggetti utilizzati poi dall’uomo per esprimere i propri stati d’animo.
Ed ecco che il fuoco del Clipper avrà lo scopo di bruciare delle foto e dare sfogo al bruciore provato nel profondo di un uomo, la Best Bräu è l’acqua che spegnerà il fuoco, il Bobcat scaverà la terra per chi intende farsene una culla.
Le OCB tendono a soffiare l’aria all’interno dei polmoni di chi intende liberarsi dei propri problemi.
Accendino, Birra, Scavatore e Fumo a rappresentare i quattro elementi Fuoco, Acqua, Terra, Aria. È una visione molto realistica della mentalità occidentale e consumistica?
Sicuramente, è una maniera per descrivere l’umanità dei nostri giorni, eccessivamente legata ad una necessità di consumo e ad una brutalità che fatica ad essere nascosta.

The Sniper, l’Ep è anche una catarsi per fare sbocciare il loto dal fango. Credi che a volte l’arte possa limitare l’evoluzione o sia un movente esclusivamente funzionale per accrescere la nostra interiorità?
Nel mio caso l’arte ha dato una mano profonda ad esternare l’interiorità. Tendo ad essere introverso e a riflettere molto sulle cose.
D’altro canto l’arte mi ha aiutato tanto a crescere e a formarmi, leggo parecchio, ci tengo ad utilizzare una certa terminologia e soprattutto a creare concept che mi occupino la mente.
Chissà che non sia un modo che ho adottato inconsciamente per non cedere alla mia pazzia!
La Cover è molto dark e presenta tutta una serie di richiami simbolici. Mi puoi raccontare la gestazione della copertina e come è nata nello specifico?
La cover è stata fatta da Giulio Di Scola, in arte Big Footprints, che aveva già creato una serie di artwork per Stoned Saints Records.
Si era inizialmente pensato a varie idee, volevo dividerla in 4 artwork diversi, ognuna legata alle altre ma che si concentrasse su un elemento per volta, poi però vidi questa e me ne innamorai.
Si tratta di un collage che rappresenta varie fasi, tutte però legate alla mortalità, ben rappresentata dal teschio in primo piano.

Credi che gli eccessi possano essere una chiave per ottenere una visione differente e meno plasmata della realtà o siano degli ostacoli spesso insormontabili?
Credo che si ecceda per liberarsi dal proprio peso interiore, penso che ognuno di noi si sia sentito in qualche maniera incatenato dalla propria vita, fatta di regole e imposizioni.
L’uomo ha dimenticato il contatto con la propria natura e ha deciso di complicarsi l’esistenza imponendosi delle regole che vanno al di là di quello che è realmente.
Perciò si eccede, per poter riplasmare questa realtà restrittiva e crearne, seppur in forma astratta, una che ci aggrada di più.
Come avete strutturato il sound del disco?
Quando contattai West per la prima volta mi chiese se avevo un’idea in mente. Gli proposi di questo EP, del fatto che tutto doveva essere legato e studiato e che avrebbe trattato i 4 elementi, ma in forma manipolata e a scopo umano.
Lui mi ha proposto delle strumentali e fin da subito è nata una sintonia, aveva compreso cosa cercavo. Un
aneddoto riguarda la base di OCB, inizialmente l’avevo scartata, poi riascoltando le varie produzioni per scrivere l’ultimo pezzo, mi iniziarono a scorrere in mente delle parole su questa strumentale.
Questo Ep è il preludio per un progetto più grosso come un album di inediti?
Con Fat Wax stiamo lavorando a una serie di progetti che mi vedranno partecipe e personalmente voglio continuare un’opera lasciata in sospeso nel lontano 2017.
Dateci fiducia e seguite Fat Wax su Instagram e Bandcamp, vi daremo delle belle
soddisfazioni.





