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Urban Girls #3 – MA7DI :”Il velo è simbolo di forza, di libertà e di potere che ho sul mio corpo”

Urban Girls, puntata numero 3.

È successo che qualche settimana fa mi ha scritto Claudia La Disagiata e mi ha detto che, durante il Hip Hop For the People – No War Edition di Milano del 1° febbraio, ha avuto la pelle d’oca ascoltando il rap di una donna sopra a una base di De Andrè. Quel pezzo non lo abbiamo trovato online, ma abbiamo trovato lei, MA7Di, una ragazza italiana di origini Marocchine che ora vive in Olanda.

C’era troppo da chiederle, su di lei, sulle donne, sull’islam, sulle discriminazioni, e non poteva non finire nelle pagine di Urban Girls dopo Sista Ira.

Credo che il contributo di MA7DI sia grandioso e illuminante per questo progetto. Avere una ragazza come lei in Urban Girls, con il suo background, il suo passato è sicuramente un valore aggiunto.

Lei ha detto tanto e tanto altro dicono i suoi brani che partono dal rap per contaminarsi di vere e proprie influenze cross over urbane.

Abbiamo avuto uno spoiler ad ogni modo! Sta per uscire con il suo Ep! Prima di leggere la puntata numero 3 di Urban Girls, ecco il player con qualche brano di MA7DI!

Intanto ti ringrazio per accettato di essere intervistata su Il Rappuso nella rubrica di #UrbanGirls. Mi pare di aver capito che quando ti sei avvicinata al canto, lo hai tenuto nascosto in famiglia. Mi racconti di quel periodo? Di come ti sentivi?

Non so … penso fosse un senso di solitudine che poi si è trasformato in vergogna. Quando ero più piccola mia madre mi portava al karaoke e me ne comprò pure uno anche se ai tempi c’erano solo quattro canzoni dentro. Era molto orgogliosa di vedermi cantare.

Poi più la vita si è complicata per lei e il tempo per stare con lei veniva a mancare, più io ho sentito mancare questo importante “sostegno “. Poi … sai quando gli adulti che non conosci ti fanno quelle tipiche domande? “cosa vorresti fare da grand?”. Ecco io rispondevo “la cantante” e la reazione al mio sogno era sempre una risatina seguita dalla domanda “sì, ma nella realtà, che cosa vorresti fare?”. Così abbandonai il sogno e mi convinsi che fosse solo quello … un sogno in un remoto cassetto…

” se gli altri non ci credono che senso ha crederci?”

Questo era quello che risuonava nella mia testa. Solo dopo ho capito che l’importante è che tu stesso ci creda e che di quello che pensano gli altri poco importa se tu in primis sei orgoglioso e soddisfatto del tuo lavoro.

Tu sei nata e cresciuta a Genova, ma hai origini Amazigh, Marocchine. Volgarmente e in termini che personalmente non amo sei catalogata come “Italiana di seconda generazione”. Ha pesato, questo, nella tua infanzia? Ti sei mai sentita diversa o discriminata?

Penso che sia molto difficile trovare un italiano di seconda o terza generazione che non si sia mai sentito discriminato. Ma questo non è un problema prettamente appartenente all’Italia. Io mi posso basare semplicemente sulla mia esperienza personale, su quello che ho vissuto e sulle cose successe di cui sono testimone.

In Italia il problema del razzismo è molto molto grave ed è un’ideologia intrinseca nel sistema sociale, istituzionale e educativo. Si ho ricevuto discriminazioni e ne continuo a ricevere tutt’ora sia in Italia che come italiana all’Estero, ad esempio con episodi successi in lavori passati ad Amsterdam. E non sto parlando solo a livello sociale ma anche, soprattutto, a livello istituzionale come dicevo poco fa.

Mi son sempre sentita diversa, o almeno per com’è l’ideologia di “cittadino italiano” in questo paese. Italiana per come lo definisco io vuol dire essere nata e cresciuta in Italia, con la cultura, la cucina e la storia italiana.

Parlo perfettamente la lingua, ho partecipato attivamente nella società (per quel che mi è stato concesso). Italiana mi ci son sempre sentita ma si tratta di “un Italiano considerato di seconda generazione” e quindi non accettato molto dalla società e per niente dal governo di questo Paese.

Domanda complessa, difficile e, in parte, triste. Forse una delle più importanti da farti per Urban Girls. Sei Musulmana. Considerando gli stereotipi spesso errati che ci sono in occidente, ti va di raccontare la tua esperienza come donna?

L’Islam è davvero maschilista? Patriarcale? Violento nei confronti della donna? È la religione il problema o la legge di ogni singolo stato? Fra l’altro, non vorrei sbagliare e dire un’assurdità: In Marocco il velo non è un obbligo di legge. Vedo che tu indossi la hijab. Tua scelta o ti viene imposto?

La decisione di mettere la hijab è stata una bellissima scelta che ho fatto quasi un anno fa e di cui non mi pento, ma anzi sono assolutamente orgogliosa. È stata una scelta libera e personale, come sempre dev’essere, dopo un viaggio personale verso l’Islam.

Io mi sono avvicinata all’Islam circa tre anni fa, è anche questo lo stereotipo che la gente ha, che se vieni da paesi Islamici allora sei Musulmano, ma non è affatto così. L’Islam è una scelta, è un amore profondo, è uno stile di vita come dice la parola stessa Islam = sottomesso/a al volere di Dio e, lo ripeto, di Dio e di nessun’altro essere umano. Così come ci sono ebrei e cristiani in paesi islamici.

In Marocco non è obbligatorio mettere il velo, non perché lo dice lo Stato ma perché così è scritto nel Corano, niente è un obbligo una volta capito ma solo una scelta che uno è disposto o meno a fare e che nessuno è tenuto a giudicare o imporre.

Il velo per me è simbolo di forza, di libertà e di potere che ho sul mio corpo specialmente in una società dove la donna è sessualizzata come quella di oggi, ossia dove la donna viene apprezzata in base al suo aspetto fisico.

La hijab ha tanti significati, ma di certo non di debolezza o sottomissione ad un uomo. Voglio ricordare che quando le donne non avevano il diritto di voto in occidente, nei paesi islamici già votavano da tempo, avevano accesso alla scuola, la libertà di divorziare, la prima università al mondo fu fondata a Fez in Marocco proprio da una donna. Nell’Islam il ruolo della donna è molto molto importante.

Se ad oggi una donna ha la libertà di vestirsi come vuole credo che questo diritto debba essere universale, un diritto non può essere discriminatorio nei confronti di una minoranza o maggioranza che sia se no non è un diritto ma una legge discriminatoria.

Tante cose sono state fatte e continuano ad essere fatte in nome del cristianesimo o del giudaismo così succede anche nell’Islam. Viene definita una religione patriarcale quando le donne, grazie all’Islam, hanno avuto diritti che mai prima nella storia avevano avuto, viene definita una religione violenta, quando la prima parola che si dice ad un qualcuno che incontri è Salam Alaikum (che la PACE sia con te).

È un po’ come dire che il cristianesimo è una religione genocida perché sono stati compiuti genocidi in Africa, in Europa e Medio Oriente da parte di persone che si definivano “cristiani “.



Voglio ricordare che ogni essere umano è responsabile delle proprie azioni che lo faccia pure in nome della Luna ma è sempre l’essere umano ad esserne responsabile.

Donne musulmane hanno guidato legioni in battaglia, hanno protetto la propria terra con la vita e sono state il fulcro di grandi proteste e atti di resistenza come in Sudan, Egitto, Libano, Palestina e Nord Africa durante la colonizzazione.

Ci sono due espressioni profetiche che amo particolarmente la prima è “Il paradiso giace sotto i piedi della madre “, la seconda è che per un Musulmano prima viene Dio, poi la propria madre, la propria madre, la propria made e poi il proprio padre. Questo per far capire l’importanza della donna in questo caso in ambito famigliare.

Credo che se la gente si informasse di più e smettesse di ignorare volontariamente la verità allora capirebbero che nulla di quello che sentono dai Media è Islam.

Per concludere, vorrei ribadire che il problema è solo l’essere umano, la sua avidità, la sua brama di potere ed il suo egoismo … questo è il problema, non è l’Islam ad essere maschilista e patriarcale.

Uno Stato guidato da un uomo maschilista e patriarcale fa sì che quello Stato diventi maschilista e patriarcale. Certi esempi li troviamo anche nel nostro attuale Governo e nella nostra società, seppur l’Italia è uno Stato ufficialmente laico.  Giustificare i crimini o il maschilismo affermando che è la religione il problema, non fa altro che sviare le persone da quello che è in realtà il vero punto.

Detto questo, capisco che per questioni politiche l’Occidente abbia dato a paesi come l’Iran il titolo di “guida Islamica”, ma la verità è che nessun paese islamico è “leader” dell’Islam e l’Iran è solo una piccolissima frazione rispetto a quel che è il gigantesco mondo Islamico. L’Iran non è “la faccia dell’Islam”, un po’ come per tanti cristiani non lo è l’Istituzione Ecclesiastica o per gli ebrei lo stato israeliano. Se fosse veramente così allora non avrebbe senso che l’Islam stia diventato la più grande religione al mondo per conversione.

Spesso nei tuoi brani come “One Chance” (l’ultimo che hai pubblicato) o “Fuga dalla Realtà”, parli di traumi. Ti va di raccontare cosa hai vissuto?

Io vedo la musica un po’ come la mia psicologa. Penso che se deve venir fuori qualcosa della mia vita allora verrà fuori a tempo debito nei miei brani. Per ora ho giusto introdotto quello che è la mia vita, poi piano piano chi mi seguirà e vorrà conoscermi troverà nei miei testi le risposte. Mi serve solo tempo. Questo avverrà quando sarò pronta a condivide la mia vita più approfonditamente. Per ora niente spoiler. (ndr Ride!)

Dall’Italia ti sei spostata in Olanda. Si tratta di una “fuga dalla realtà”? Perché te ne sei andata?

Me ne sono andata perché semplicemente in Olanda mi è stata data una possibilità, tutto qui. È tutto quello di cui ogni persona ha bisogno, una singola opportunità di fare quel che amano fare o di raggiungere un determinato traguardo. Ti assicuro che le persone la prenderebbero all’istante, soprattutto chi fugge da una guerra o dalla povertà conseguenza delle colonizzazioni.

Com’è la? Che differenze ci sono dall’Italia?

La più grande differenza è aver avuto possibilità e condizioni lavorative migliori. In Olanda hai tempo da dedicare a te stesso, cosa che per un essere umano è essenziale, specialmente per un’artista. In Italia era un costante survival mode e quando sei impegnato a sopravvivere … ecco che il tempo che dedichi a te stesso, ad analizzarti, a pensare ai prossimi passi, ai passi fatti, a dove vuoi arrivare come essere umano è praticamente nullo sia per una questione di tempo, di spossatezza fisica e mentale che di indisponibilità economiche.

Poi altra cosa che mi ha aiutato nel mio percorso artistico in Olanda è decisamente aver avuto a che fare con tantissimi talenti e bravissime persone provenienti da diverse parti d’Europa e del mondo. In Olanda la scena “Underground” è molto grande e popolare. È facile incontrare persone che ti possono aiutare, com’è successo a me, a sviluppare la tua arte.

So che hai detto no spoiler per Urban Girls … ma devo chiedertelo! Stai pensando di pubblicare un vero e proprio disco?

A breve rilascerò un EP di cui sono veramente orgogliosa, sto lavorando alle ultime cose e aspettando che l’onda di Sanremo si plachi e poi rilascerò quello che penso sia il progetto più bello a cui abbia mai lavorato musicalmente.

Quando si parla di pregiudizi e stereotipi, qual è la cosa che ti fa più più incazzare? Perdona il linguaggio di Urban Girls !

L’ignoranza volontaria: ossia coloro che ignorano volontariamente parti fondamentali della narrativa. Coloro che nonostante ad oggi ci siano i mezzi per informarsi in maniera autonoma di ciò che è successo, sta succedendo nel mondo, decidono comunque di credere per convenienza alle narrative politiche e mediatiche. Solo perché stanno bene dove stanno ossia nel loro presente.

Le domande alla Urban Girls erano toste! Chiudo con qualcosa di soft. Se vogliamo assaggiare la cucina marocchina .. hai un posto da raccomandarci in Italia e uno in Olanda?

I migliori posti dove mangiare cibo marocchino sono sempre a casa di famiglie marocchine, non troverai cibo migliore di quello di un ospite in una casa marocchina.

Urban Girls

Vogliamo chiamarlo progetto femminista?

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