News

Shark Emcee: “Na man’ aizàt” per i giovani dimenticati dal Covid e dalla Guerra

“Na man’ aizàt” è il nuovo singolo che Shark Emcee propone al pubblico per Dischi Rurali e che farà parte del disco ufficiale previsto per il 2022. Il singolo, disponibile in tutti gli store digitali e distribuito da Artist First, è stato prodotto da Nathys e Darry Bryan. A differenza di “Accussì Mò”, uscito in autunno ed estremamente apprezzato nelle radio Italiane ed estere, che mostrava un sound più melodico e una tematica legata al tema dell’amore, il nuovo brano è un vero e proprio banger Rap da showcase.


“Na man’ aizàt” solleva un tema importante ed attuale. Una presa di posizione per il sostegno di tutti i
ragazzi (adolescenti e giovani adulti) che stanno vivendo uno dei momenti storici peggiori di questi ultimi
anni senza avere il giusto supporto delle istituzioni e della gente comune, che li crede immuni da una
delle malattie più feroci del secolo: la depressione.


La Pandemia, iniziata nel 2019, ha visto infatti al centro di interesse la tutela della salute dei più deboli.
Restrizioni, sanificazione, limiti stanno tutelando da quasi due anni la categoria degli anziani e di chi ha
malattie gravi, senza considerare minimamente la salute mentale dei più giovani. La Guerra in Ucraina,
avviata di recente da Putin, sta invece ponendo l’attenzione sui bambini e sulla loro salvaguardia
emotiva.


L’Hip Hop, nata come cultura che deve aggregare, ha il compito di ricordare che anche i giovani soffrono e che il motivo per cui criminalità, delinquenza, disagio sociale esistono è la mancanza di supporto da
parte delle istituzioni nei confronti di chi dovrebbe vivere un’adolescenza normale, fatta di contatti, e di
chi dovrebbe intraprendere una indipendenza economica grazie alle prime esperienze lavorative.


Shark Emcee spiega: “ Questo pezzo è una provocazione. Non penso minimamente che non sia importante aiutare i bambini, i malati o gli anziani. Ma gli adolescenti? I giovani adulti? Ci siamo
totalmente dimenticati di loro in questi due anni. Perfino la gente comune non li considera. Guardate le
raccolte fondi, i post sui social, le iniziative. Non c’è mai nulla che riguarda i giovani. Come se non
esistessero. “


L’incertezza e l’imprevedibilità della guerra hanno marcato ancora di più le difficoltà economiche
lasciando milioni di giovani nel panico e nell’abbandono. “Na man’ aizàt” è un richiamo, un appello, un
inno che i giovani, insieme, devono usare per far sentire le proprie voci e riqualificarsi come persone “meritevoli di tutela”.

Federico

Steek nasce in un piccolo paesino della Sardegna negli ’80 per poi emigrare con la valigia di cartone e una sfilza di dischi hip-hop nella capitale. Durante la seconda metà degli anni ’90 viene folgorato dalla cultura hip hop in tutte le sue forme e discipline, dapprima conoscendo il rap Made in USA, arrivando poi ad appassionarsi al rap Made in Italy grazie ad artisti storici, quali: Assalti Frontali, Otr, Colle der fomento, Sangue Misto e molti altri. Fondatore della page “Il Rappuso” che lo porta a collaborare con tutta la scena rap underground italiana, mette la sua voce e la sua esperienza al servizio di LOWER GROUND con la trasmissione che prende il nome dalla sua creatura “IL RAPPUSO”.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.

Pulsante per tornare all'inizio