Rap italiano

Nino Nath – Non è mai Troppo tardi

E’ appena iniziato il mese di Novembre, e si sa… questo mese porta con sé un po’ di malinconia dato che, non solo apre le porte all’inverno, ma è anche il mese legato al ricordo dei nostri cari defunti.

Noi seguaci del genere rap ricordiamo sempre ogni primo del mese il nostro amato Primo Brown. Ormai David è parte integrante di ognuno di noi e di tutti coloro che lo amavano e che continuano a tener viva la sua memoria come giusto che sia.

Oggi è il 2 Novembre, il giorno dei morti; un giorno molto particolare e delicato, per qualcuno pieno di malinconia, poiché questa data è legata al ricordo dei propri cari che, come dicevano gli Articolo 31 in una vecchia traccia, stanno lì e ci guardano “dall’altra parte della strada”.

In questa giornata piovosa a Milano, con mio grande rammarico, mi trovo a citare un tema molto delicato per la mia generazione: il suicidio.

Sono sempre in aumento i casi di suicidio in Italia, uomini e donne di tutte le età provenienti da diverse regioni.Dal lavoro di alcuni ricercatori della Fondazione Brf (Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze) emerge che da Gennaio 2023 ad Agosto 2023 si contano 608 suicidi e 541 casi di tentati suicidi, sempre considerando le notizie di cronaca verificate sui giornali.

Questo articolo non ha la pretesa di essere un approfondimento sul dato in sé, di cui riconosciamo l’importanza, ma un tentativo nei limiti del possibile, con le nostre risorse e le storie che conosciamo, di parlare di questo tema e di metterlo al centro dell’attenzione con l’importanza che si merita. L’unica cosa certa è che la maggior parte dei suicidi che avvengono quotidianamente vengono celati, anche per rispetto alle famiglie, non vengono elencate e diffuse tutte le informazioni a riguardo. Proprio perché riconosciamo l’importanza e abbiamo una grossa sensibilità verso questo problema sociale in Italia, vogliamo affrontarlo in questa sede. Non sarà la più giusta, quella con più strumenti a disposizione per farlo, però è un tema che tende ad essere un tabù da non sottovalutare.

Mi trovo da qualche tempo a confrontarmi con un rapper originario di Enna ma catanese di adozione, una giovane promessa che conoscerete al più presto (abbiamo già in programma un’intervista); il suo nome è Nino, in arte Nino Nath. La settimana scorsa mi ha contattata per raccontarmi un fatto che ha segnato parecchio lui e alcuni dei suoi amici più stretti.

Di recente è venuta a mancare una sua cara amica; Nino ci tiene a raccontare la sua storia per sensibilizzare la gente e per segnale al territorio siculo l’emergenza troppo sottovalutata legata alla depressione. Nella sua zona, da molto tempo ormai, numerosi giovani si sono tolti la vita a causa della depressione, un male che tocca silenziosamente tantissimi ragazzi del sud Italia. Nella maggior parte dei casi la depressione è una conseguenza dovuta al non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo; in Sicilia ormai è risaputo che soltanto 1 giovane su 4 riesce a trovare lavoro, tutti gli altri sono costretti ad andare via dall’isola e tutti coloro che, per vari motivi, sono impossibilitati a farlo vengono risucchiati nel loop della nullafacenza che porta inevitabilmente ad un senso di frustrazione.

La canzone si chiama Troppo tardi, è stata scritta in memoria della giovane Naomi Taormina e di tutte le vittime che la depressione ha fatto in tutti questi anni. Naomi era una ragazza residente a Enna che si è inaspettatamente tolta la vita lo scorso Luglio lasciando un dolore immenso a tutti coloro la conoscevano e sono cresciuti con lei.

L’artista ha rappresentato il proprio dolore attraverso una conversazione/lettera indirizzata alla persona defunta esprimendo il suo rimorso e pentimento per non essersi accorto in tempo dei possibili segnali che avrebbero potuto impedire l’infelice gesto. Questo tipo di eventi preoccupanti sono piuttosto ricorrenti negli ultimi anni tra la popolazione ennese. Il rapper vuole inviare un messaggio chiaro: “siamo tutte vittime di una depressione cronica causata dalla stessa repressione della società in cui viviamo, dove nessuno viene ascoltato; ogni grido di aiuto viene soffocato dalla vergogna di dover ammettere che si vive in un luogo che da credito soltanto alle apparenze. Si può sognare soltanto scappando dai propri incubi e focalizzandosi sugli aspetti positivi della vita. In quanto la precarietà, l’insanità mentale, la monotonia, l’instabilità sociale e economica, la mancanza di stimoli/spazi causata dalla negligenza dello Stato italiano stanno uccidendo il sud lentamente”.

Ci stringiamo con affetto ai parenti e agli amici vicini a Naomi e a tutti coloro che hanno perso una persona cara in questo modo. Che questo inno di dolore possa aiutare chi soffre in questo momento in modo tale da chiedere aiuto in tempo; per chi vive accanto a chi soffre, ci auguriamo riesca a cogliere i segnali per poter essere d’aiuto.

Esistono delle realtà che si occupano di sostenere chi, per vari motivi, si trova a vivere dei momenti di difficoltà. Spesso, anche solo parlare con qualcuno può essere d’aiuto per affrontare situazioni che, da soli, sembrano inaffrontabili.

Una tra queste è Niente paura che offre supporto psicologico e psichiatrico, anche alle vittime di violenza e stalking; supporto per gli anziani che vivono da soli e che hanno bisogno di assistenza e supporto offrendo un servizio di consegna dei farmaci; Telefono Azzurro per tutelare bambini e adolescenti; segnalazioni di casi di discriminazioni nei confronti di soggetti disabili; assistenza per casi di autismo; dipendenze e altro.

Nel territorio messinese esiste uno sportello di ascolto di nome CIRS: Comitato Italiano Reinserimento Sociale che offre supporto psicologico sia via telefono che in presenza.

Esistono tantissime associazioni online attive 24h/24h.

Invito tutto coloro che riconosco di avere un problema a non avere paura o vergogna nel chiedere aiuto, riconoscere i propri limiti può essere il primo passo per salvarsi la vita! Amatevi e voletevi bene.

Claudia La Disagiata

Claudia Sciacca Aka La Disagiata, nasce a Catania sotto una buonissima stella del Leone. Cresce grazie al buon cibo siculo che le donano bellezza e cultura. Figlia di due medici, si occupa fin da piccola dei problemi altrui, dedicandosi ai rapper della propria città come una psicologa, perché “stanno malissimoh“. Si laurea all’accademia di Belle Arti di Brera grazie alla formidabile venerazione per tutti i santi che cita durante le giornate più dure. Vive a Milano con molta fatica perché fa diversi lavori, ma sicuramente non ha un lavoro serio. Scrive per ritrovare l’orgoglio smarrito” come Mària de Il divano scomodo di Maccio Capatonda.

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