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Top 5 Review – I 5 migliori dischi rap-urban di Maggio 2025

Top 5 Review torna anche a maggio con la mia selezione dei cinque album rap italiani più rilevanti, freschi e potenti del mese. Devo ammettere che la mia opinione è cambiata nel corso delle settimane, man mano che ho ascoltato e riascoltato le uscite, e non è stato facile arrivare a una classifica definitiva. Ero partita con un’idea e l’ho completamente stravolta.

In un panorama che continua a evolversi tra radici hardcore e nuove influenze urban, ho passato al setaccio tutte le uscite più interessanti per offrirvi una panoramica aggiornata e curata del meglio che l’hip hop nostrano ha da offrire.

Questo mese ci sono stati ritorni importanti, debutti sorprendenti, produzioni innovative, testi che spingono forte e collaborazioni che lasciano il segno: i dischi che ho scelto rappresentano – almeno per questo mese – il cuore pulsante del rap italiano di oggi.

Per uno scarto davvero minimo, alcuni lavori che meritano attenzione sono rimasti fuori dalla Top 5. Ma è proprio questo equilibrio sottile che rende la selezione così stimolante e viva.

Pronti a scoprire quali titoli hanno conquistato un posto nella mia Top 5 Review di maggio?

Let’s dive in!

Ecco a voi la classifica per Top 5 Review!

Salmo – Ranch

Top 5 Review apre il mese di maggio con un ritorno che scuote la scena: Ranch, il nuovo album di Salmo, è un progetto che non sorprende solo per la qualità, ma anche per la coerenza artistica con cui arriva a compimento. Chi ha letto Sottopelle, il libro pubblicato da Salmo qualche mese fa, sa bene che molte delle tematiche presenti in questo disco erano già lì, tra le righe.

Dalla riflessione sulla disconnessione digitale alla necessità di ritrovare se stessi lontano dai riflettori, fino al racconto intimo delle proprie radici: in particolare, la storia del bisnonno, anticipata nel libro, prende corpo in modo potente nel brano “Crudele”. È in passaggi come questo che Ranch mostra tutta la sua forza narrativa.

Registrato in un rifugio isolato tra le colline sarde, senza featuring (salvo il leggendario Kaos in “Bye Bye”), Ranch è un atto di fede verso la musica, ma anche un grido d’indipendenza. Salmo si spoglia delle aspettative altrui per ritrovare la propria voce, e lo fa con una lucidità rara nel rap italiano contemporaneo.

La produzione è essenziale ma tagliente, i testi diretti e carichi di vissuto. Il disco non cerca il banger da playlist, ma costruisce un ascolto coerente, pieno di scelte artistiche coraggiose. Michela Motta ha firmato un approfondimento splendido che consiglio a chi vuole scavare più a fondo nelle atmosfere e nelle intenzioni del progetto.

Ranch è, a mio avviso, il disco più importante del mese. E non poteva essere altrimenti. Dopo aver letto Altro Che Musica, un lavoro del genere era l’unico esito possibile.

Inoki – Jazzness

Top 5 Review prosegue con un nome che non ha bisogno di presentazioni: Inoki, leggenda vivente del rap italiano, torna con un progetto che suona come un atto d’amore verso la musica stessa. Jazzness è un disco che non cerca hype, ma senso. Non cerca il trend, ma la traiettoria. E riesce a mettere d’accordo testa e cuore, memoria e visione.

Il titolo è già una dichiarazione: Jazzness è una parola che evoca libertà, improvvisazione, profondità. E Inoki la traduce in un disco ricco di sfumature musicali, liriche mature e un approccio quasi spirituale al suono e alla parola. È un progetto che si prende il suo tempo, che invita all’ascolto attivo, e che suona fuori dai binari del rap di plastica a cui siamo spesso abituati.

Musicalmente, il lavoro è raffinato ma non elitario, con produzioni che intrecciano jazz, soul, rap classico e groove contemporanei. Non c’è nulla di scolastico, tutto è suonato e vissuto. Le strumentali respirano, i beat si muovono, le parole scorrono come flussi interiori: Inoki non “scrive barre”, ragiona ad alta voce, e lo fa con una credibilità rara.

I temi spaziano: dall’autocoscienza all’impegno sociale, dal bisogno di silenzio al desiderio di resistenza culturale. E lo fa con la grinta di chi non ha mai avuto paura di esporsi, ma anche con la lucidità di chi ha imparato a scegliere con attenzione ogni parola. Jazzness è un disco adulto, ma non stanco. È pieno di vita, di vibrazioni vere, di messaggi sottili ma potenti.

La sensazione è che Inoki abbia realizzato uno dei suoi lavori più intimi e necessari, lontano dai riflettori forzati, ma pieno di luce propria. Jazzness non è solo il secondo miglior disco del mese: è uno di quei progetti destinati a restare, ad essere riscoperti col tempo, ascolto dopo ascolto.

Nerone – Penkiller

Top 5 Review prosegue con Penkiller, il nuovo disco di Nerone, un titolo che è già una dichiarazione d’intenti. La penna come arma, ma anche come medicina: antidolorifico per chi scrive e, forse, per chi ascolta. È un concetto potente che attraversa tutto l’album e che Nerone trasforma in suono, rabbia lucida e riflessione tagliente.

Con Penkiller, Nerone dimostra di essere in una fase di piena maturità artistica. La tecnica – che è sempre stata il suo marchio di fabbrica – qui non è esibita, ma incanalata. Non si limita a impressionare, serve a costruire. Ogni pezzo ha un’identità forte, ma il disco resta compatto, coerente, vivo. C’è una scrittura attenta, in certi passaggi quasi chirurgica, che riesce a mantenere carisma e spessore anche nei momenti più crudi o personali.

Il disco ha carattere, ha stile, e soprattutto ha un equilibrio raro: tra istinto e ragionamento, tra punchline e contenuto. Nerone non cerca di inseguire trend, ma nemmeno si chiude nel suo mondo: costruisce il suo suono, il suo spazio, e lo fa senza chiedere permesso. Questo è rap fatto con la testa e con la pancia, senza filtri né scorciatoie.

Anche in questo caso, Michela Motta ha firmato un approfondimento notevole, che consiglio vivamente a chi vuole entrare davvero dentro al disco. Penkiller è un progetto che lascia il segno, e che si guadagna il terzo posto nella Top 5 Review di maggio.

Luchè – Il Mio Lato peggiore

La quarta posizione va a Il Mio Lato Peggiore, il nuovo album di Luchè, che si conferma un artista raffinato e coerente. Il disco è un viaggio introspettivo, dove l’artista napoletano esplora le sue ombre con lucida consapevolezza, senza mai perdere di vista la sua identità musicale.

Luchè riesce a fondere sonorità street con una maturità stilistica che lo distingue nel panorama musicale italiano. La sua scrittura è profonda, mai banale, e ogni traccia del disco racconta una parte di sé, senza filtri. Collaborazioni con artisti come Sfera Ebbasta, Marracash e Geolier arricchiscono ulteriormente l’album, creando un mix esplosivo di talenti che si integrano perfettamente nel progetto.

In questo lavoro, Luchè non cerca la perfezione, ma la verità. E questa autenticità è ciò che rende Il Mio Lato Peggiore un disco che merita attenzione per la sua capacità di rimanere fedele a se stesso e per la qualità del suo lavoro.

C.U.B.A. Cabbal & Gio Lama – Oro e Acciaio

Top 5 Review arriva alla quinta posizione con Oro e Acciaio, il nuovo progetto di C.U.B.A. Cabbal e Gio Lama, un duo che rappresenta l’essenza del rap underground italiano. Questo disco è un incontro tra la scrittura cruda e militante di Cabbal e la produzione grezza e potente di Gio Lama, creando un sound che richiama le radici più autentiche del genere.

Il titolo Oro e Acciaio non è solo un simbolo di durezza e resistenza, ma è anche un esplicito richiamo al pezzo omonimo di LOU X, uno degli artisti più influenti nella scena rap underground italiana. Come LOU X, anche Cabbal e Gio Lama utilizzano il rap come mezzo per raccontare storie di lotta, verità e autenticità, mantenendo viva la tradizione di un genere che non scende mai a compromessi.

Ogni traccia di questo album è un manifesto di autenticità e impegno, che parla direttamente agli appassionati di rap più puristi e a chi cerca contenuti forti e reali. La voce inconfondibile di Cabbal e le basi incisive di Gio Lama danno vita a un lavoro che si distingue per la sua forza espressiva e la sua coerenza stilistica.

Per chi è alla ricerca di un disco che non si piega alle mode del momento e che mantiene alta la bandiera dell’hip hop più genuino, Oro e Acciaio è una scelta obbligata.

Selene Luna Grandi

Italian journalist, creative and public relator. I moved to London in 2015 after several years of experience as war correspondent for some Italian Newspapers. I write, promote and I'm involved in projects about Medicine, Health, Urban cultures, Environment.

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