Rap italiano

RAPERENDUM – Il rap che sceglie da che parte stare: Militant A e Mastafive per il SÌ ai referendum dell’8 e 9 giugno

Raperendum è molto più di una canzone. È un invito, un grido, un’esortazione a non voltarsi dall’altra parte. Il nuovo brano, in uscita il 31 maggio, è firmato da due vere icone dell’hip hop italiano: Militant A, storico frontman degli Assalti Frontali e simbolo del rap politicizzato, e Mastafive, beatmaker, producer e mente dietro al leggendario contest “Tecniche Perfette”.

Il pezzo arriva a ridosso di un appuntamento cruciale per la democrazia italiana: i cinque referendum su lavoro e cittadinanza in programma per l’8 e 9 giugno 2025.

In un clima segnato da silenzio mediatico, disinformazione e tentativi di scoraggiare la partecipazione, Raperendum diventa una presa di posizione netta e coraggiosa. Militant A e Mastafive scelgono da che parte stare: dalla parte della gente, dei diritti, della democrazia.

Il rap come strumento politico e di partecipazione, il cuore di Raperendum

Il rap nasce come voce delle periferie, delle minoranze, degli esclusi. È una forma d’arte che ha sempre avuto il potere di trasformare la rabbia in consapevolezza, l’esperienza personale in discorso collettivo. In Raperendum questa missione si rinnova: la musica diventa ancora una volta strumento di informazione e attivazione politica.

Militant A, che da oltre trent’anni porta avanti un rap militante e mai piegato alle mode, spiega così l’origine del brano: “Mi ha scritto Mastafive qualche giorno fa: ‘Bro, ti va di fare una strofa per il referendum?’ Certo, gli ho risposto, mandami una base. Quando ho ricevuto il beat, ne ho scritte due”.

Una risposta istintiva, naturale, che dimostra quanto questo tipo di impegno sia parte integrante della sua identità artistica. E in effetti, nessuno meglio di lui avrebbe potuto scrivere un brano così denso, che unisce divulgazione, passione e memoria storica.

Con lucidità e urgenza, Militant A denuncia il tentativo di insabbiare il dibattito, la scarsa informazione, l’indifferenza indotta. E rilancia il potere della musica come veicolo di consapevolezza.

Nella prima strofa cerca di accendere curiosità e conoscenza, di scardinare il “boh” che circonda il tema dei referendum. Nella seconda rievoca il valore che gli strumenti di democrazia diretta hanno avuto nella storia italiana: l’acqua pubblica, il nucleare, il diritto all’aborto, la difesa della Costituzione, fino ai referendum persi o ignorati, come quello sulle trivelle e quello sulla legalizzazione della cannabis. Ogni parola è un richiamo alla responsabilità.

Perché votare 5 SÌ

I referendum dell’8 e 9 giugno toccano questioni concrete che riguardano la vita di tutti i giorni: la sicurezza sul lavoro, la tutela contro i licenziamenti ingiusti, la difesa dei diritti nei cambi di appalto, la reale rappresentanza dei lavoratori e una riforma della cittadinanza più giusta e inclusiva.

Votare significa dire no a leggi che penalizzano i più deboli e sì a un’Italia più equa. La partecipazione è fondamentale: se non si raggiunge il quorum, nessun risultato avrà valore. E per la prima volta anche chi vive lontano dalla propria città potrà votare senza tornare a casa. Ogni voto conta, ogni voce può fare la differenza.

Dal rap alle urne: il cambiamento comincia con un SÌ

Raperendum è un inno alla democrazia partecipata, al coraggio di scegliere, alla forza del noi. In un tempo in cui l’apatia sembra dominare e la sfiducia nelle istituzioni cresce, Militant A e Mastafive ci ricordano che la politica non è solo nei palazzi, ma nelle mani di chi partecipa.

Che il cambiamento non passa solo dalle parole, ma dai gesti concreti, come mettere una croce su una scheda.

Il rap ha fatto la sua parte. Ora tocca a noi. L’8 e 9 giugno andiamo a votare, informiamoci, parliamone, coinvolgiamo chi ci sta attorno. Mettiamo 5 croci sul SÌ, per un’Italia più giusta, più solidale, più vera. Perché restare a guardare non è più un’opzione.

Il tuo voto conta. Il tuo SÌ vale.

Selene Luna Grandi

Italian journalist, creative and public relator. I moved to London in 2015 after several years of experience as war correspondent for some Italian Newspapers. I write, promote and I'm involved in projects about Medicine, Health, Urban cultures, Environment.

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