Interviste

Sesto Crnera, “Il mio obiettivo è emergere e mettere San Severo sulla mappa” – Intervista

Sachet è il nuovo singolo di Sesto Carnera in collaborazione a Bub Styles, prodotto da Doc Ketamer per KML records, etichetta discografica con sede ad Amsterdam che da un po’ di tempo cerca di proporre sul mercato italiano suoni e stili d’oltreoceano ispirandosi alla nota etichetta Americana Griselda Records. Fra i progetti dell’etichetta basta pensare al singolo uscito da qualche mese Musica Sacra, che ha visto per la prima volta in Italia Rome Streetz,uno dei maggiori talenti emersi dalla nuova scena underground americana da poco nel roster di Griselda Records, insieme al rapper Napoletano Oyoshe.

In questa intervista a Sesto Carnera, abbiamo cercato di saperne di più del progetto, che mostra le difficili realtà in cui vivono gli artisti, ponendo l’attenzione sul degrado urbano e sociale. Abbandonati dalle istituzioni, senza possibilità di luoghi culturali, centri di aggregazione o altro, fanno percepire il peso di vivere in contesti al limite del criminale.

Sesto Carnera racconta l’hinterland di Foggia, una tra le ultime provincie italiane per vivibilità, quella di San Severo, facendo percepire il peso di un paese che ormai è una periferia a cielo aperto.

Da un po’ di tempo è uscito Sachet! Di cosa parli in questo pezzo?

Sachet pone uno sguardo nei vicoli di San Severo (il paese dal quale provengo), enfatizzando le problematiche socioculturali insite nel tessuto sociale. San Severo è una delle città più problematiche della provincia di Foggia (tra le ultime provincie italiane per vivibilità). Il mio brano pone l’attenzione alla vendita al dettaglio, elemento cardine in un contesto di disagio. La provincia di Foggia ha un alto tasso di disoccupazione e criminalità. A San Severo e Foggia, infatti, negli ultimi anni sono aumentati di molto i tassi di omicidi in strada e di attentati dinamitardi alle attività commerciali. Nel 2022 esplosero diverse bombe presso esercizi commerciali sanseveresi in un periodo di tempo molto stretto, ne parlò per fino il Times di New York.

Come ti fa sentire aver collaborato con un artista d’oltreoceano come Bub Style?

Sicuramente è stato uno stimolo davvero bello, lui è un ottimo artista e sono stato felice di aver fatto questa collaborazione per giunta molto costruttiva. Doc Ketamer, inoltre, ha tessuto un bel beat ad hoc per entrambi, abbiamo lavorato bene. Per come sono fatto io però, non mi sento mai soddisfatto, soprattutto finché non raggiungo gli obiettivi che mi sono predisposto.

Sachet ha anche un video uscito da pochissimo. Che tipo di messaggio volevate esprimere col video?

Semplicemente tentare di raccontare nei limiti del possibile un luogo. Posti come la mia provincia non hanno ancora una bandierina sulla mappa, meritano di essere raccontati come altri luoghi d’Italia.

Mi dici qualcosa in più sulla copertina del singolo?

La copertina è una foto scattata da Umberto Rubino ed editata da Jacopo Incoronato di un edicola votiva della Madonna del Soccorso. Le edicole votive sono una tradizione del meridione molto antica: piccole o medie strutture architettoniche che contengono santi o madonne. Queste “edicole”, sono molto diffuse in ogni città del sud soprattutto nei centri storici. Possiamo dire che fanno parte dell’immaginario street del mezzogiorno, se giri in strada ne becchi a bizzeffe. La scelta specifica della Madonna del Soccorso è legata al fatto che quest’ultima è la santa patrona di San Severo. Il mio paese è estremamente legato al culto della Madonna nera, vivendo un folklore fortissimo che si traduce in una festa patronale (Festa del Soccorso) famoso in tutto il mondo. Il motivo per cui San Severo è famosa a livello globale è perché gli abitanti  “corrono” letteralmente affianco i fuochi d’artificio, azione abbastanza pericolosa soprattutto per chi è estraneo alla tradizione. Il folklore centenario porta il nome di “Tradizione Fujiente” (Il termine Fujente è il denominativo che viene dato a chi corre dietro i fuochi). Negli anni abbiamo avuto un gemellaggio con Pamplona per la similitudine nell’atto e nella pericolosità. 

Quali sono gli obiettivi che hai col rap? E nello specifico, se pensi a Sachet, cosa volevi arrivasse alla gente?

Il mio obiettivo col rap è quello di emergere e mettere San Severo sulla mappa. Credo che se riuscissi ad emergere oltre al poter avere dei mezzi maggiori per potermi dedicare alla musica, ci sarebbe anche la possibilità di creare qualcosa di davvero funzionale per i ragazzi della mia zona. Durante il mio percorso artistico non mi sono risparmiato nelle creazioni di eventi e spazi per i giovani (In collaborazione con l’Ex Carcere di Apricena e con I Sotterranei di San Severo) ma in un posto come questo, con poche risorse, dal covid in poi ci siamo dovuti fermare. Nello specifico, tramite Sachet vorrei semplicemente arrivasse il racconto del mio luogo d’appartenenza, in modo che la gente possa conoscere nel bene e nel male quaggiù cosa viviamo.

Sei un rapper di San Severo. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi (se pensi all’Hip Hop) nell’essere nato e cresciuto lì? Cos’hai in meno e in più degli altri?

Non so bene se ci siano dei vantaggi, quello che posso dire è che questo posto mi ha ispirato tantissimo e continua a farlo. La fame di riscatto può essere un valore aggiunto ma anche un limite; quindi, non saprei dire se è collocabile nell’utilità pratica. Potrei sicuramente affermare che abitare qui mi ha portato ad essere sempre reale e che anche chi mi fece scuola nell’hip hop mi ha trasmesso degli ottimi valori riguardo alla cultura. Chiunque si è trovato negli anni precedenti ad una jam o contest (Es. Apricena Hip Hop Culture o When I Be On Tha Mic) organizzato da noi, ci ha sempre detto di respirare ancora quell’aria di purezza. Gli svantaggi come si può ben immaginare, sono la mancanza di strutture e possibilità, vivendo qui si fatica molto a crearsi una rete o a farsi ascoltare.

Stai lavorando a un disco ufficiale?

Di base non sto prendendo più in considerazione di fare dischi per adesso. Per un’emergente non conviene al tempo d’oggi pubblicare album, meglio uscire con dei singoli. Non mancheranno infatti pubblicazioni costanti. Probabilmente però un progetto in ballo esiste ed è in combo con un’artista che dovrebbe essere anche di vostra facile conoscenza.

Domanda più personale. Cosa fai nella vita?

Nella vita faccio la figura educativa, lavoro maggiormente nell’ambito della disabilità e del disagio socioculturale.







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