Interviste

4 chiacchiere per capire “CHI DIAVOLO È PURITANO?!”

“CHI DIAVOLO È PURITANO?!” è il titolo del nuovo album Puritano, un disco nel quale l’artista romano ha voluto spiazzare pubblico e critica mettendo sul piatto un debut album crossover e visionario. Figlio di una sua personale maturazione e del fondamentale contributo di The Eve, si sviluppa tra una gamma di sonorità che vanno dall’hard rock al punk, dal reggae e all’elettronica in una nuova chiave innovativa, senza però dimenticare le sue radici urban.

Sei manager, lavorando all’interno della tua stessa Etichetta Mitraglia Rec, e seianche artista. Come bilanci le esigenze discografiche di un prodotto con la libertà creativa?

Bella domanda. Probabilmente sto solo affinando la gestione degli alter ego. È difficile a volte essere professionali ed esigenti con le stesse persone che sono la tua famiglia e la tua gang. E un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo. Spesso mi mette in difficoltà questa cosa ma so che ho una visione e che per perseguire i propri sogni bisogna sacrificarsi. Per me già è una fortuna che tutto questo mi faccia mangiare e stare bene. Soprattutto perché mi trovo con i miei fratelli e le mie sorelle a lavoro. Meglio di qualsiasi ufficio ne sono sicuro. Ovviamente quando si vince in famiglia e più bello. Ma quando si litiga fa tre volte più male. Pro e contro della vita che ho scelto di cui sono fiero.

Il tuo disco, che si può definire come il primo ufficiale, arriva dopo un sacco di gavetta e dopo altre pubblicazioni e street album. Come mai proprio oggi? Quando hai iniziato a pensare che dovevi pubblicare un disco? Ti ha spinto qualcosa?

Beh si, all’attivo ho molti mixtape web album e street LP distribuiti digitalmente e stampati in copia fisica limitata. Questa volta abbiamo una vera e propria distribuzione fisica coi controcazzi che mi ha realizzato un vinile fichissimo 180 gr colori 4 pantoni per due versioni. Una limited con vinile rosso fumé ed un poster all’interno. Un vinile normale. Ed anche in formato CD. In più digitalmente e distribuito da ADA music partner di Warner. Sentivo il bisogno di creare qualcosa che fosse musicalmente di spessore dopo il doppio platino di Thoiry RMX.

Come hai lavorato al disco nella sua globalità? Concept, musiche, delivery? Quando lo hai iniziato?

Il disco ha avuto una gestazione molto lunga. Prima quasi tre anni di produzione con The Eve per risuonare completamente chitarre bassi e batterie e registrarle in presa diretta. Sono serviti sette studi musicali. Poi da quando Aldebaran ha acquistato il mio album abbiamo iniziamo a lavorare come un carrarmato in tre. Aldebaran appunto, Highgrade il mio management e Mitraglia Rec. la mia squadra di produzione. Abbiamo realizzato un videoclip leggendario ispirato a Rocky Horror Picture Show e successivamente realizzato anche dei cartelloni che sino ancora appesi per Roma. Uno degli altri estratti pre-disco e stato ROCK ‘N ROLL con Brusco.

Mi spieghi il titolo, Chi diavolo è Puritano?! e come si lega alla copertina? Che messaggio volevi trasmettere?

Chi diavolo è puritano?! È la stessa domanda che vi farete ascoltandolo. In primis perché il disco ha molte sonorità e sfaccettature. Ma anche perché non mi sono mai voluto dare limiti con la musica e adoro spaziare generi sperimentando nuovi suoni. Dal coltello tra i denti di tracce più punk rap tipo BLACKFLAG a ballad rock che possano emozionare come SORRY MAMA. Santo The Eve.

Quando ho letto il tuo comunicato stampa, ho visto che la parola urban è comparsa parecchio. Si tratta di una scelta tua? In caso, come definiresti la parola “urban” se legala alla scena musicale? Cosa fa del tuo disco un prodotto Urban?

Urban è la scena a cui appartengo. Dalla vita non mi è mai mancato nulla ma sono cresciuto e sempre stato bene in situazioni con persone semplici e dirette. Ho sempre trovato più affascinante le fogne che gli attici.

Didier Barontini è il fotografo che ti ha realizzato il tuo booking fotografico. Avete scelto insieme come realizzarlo? Quando l’ho visto, inizialmente, mi è venuto in mente Achille Lauro. Si tratta di un artista a cui ti ispiri, in qualche modo?

No! Io non mi ispirò a lui sicuramente. Anzi fu lui a ispirarsi a noi come è evidente. Musica francese di Quentin e attitude punk di Puritano. BOOM. Didier e un mio caro amico e uno dei fotografi più bravi con cui mi sono trovato a scattare. Ha del rock. Sa beccarti nel momento esatto in cui vorresti. Ovviamente la coordinazione dell’immaginario e totalmente nelle mani di Arakne e Sfrè. Senza di loro niente di mio né di Mitraglia Rec. esisterebbe.

In merito a ciò, quali sono gli artisti che segui o che ti piacciono?

Mah sicuramente Post Malone è un personaggio che affascina non solo me. Ha intrecciato diverse sonorità e riesce a fare la hit dalla trap al country al prog alla musica folk. Per il resto ascolto più roba vecchia sono molto boomer fiero sulla musica. Dai Genesis agli Almamegretta dai Sex Pistols ai Semphony X. Passando per ora molto più elettronica a tratti anche house tekno.

Stradama è stato il primo singolo che hai pubblicato, poi sei uscito con Netflix dove, al di là del concetto relazioni e difficoltà nel rimanere, tocchi il tema della “tecnologia”. Oggi per le coppie è normale l’uso di Netflix, dei social, della tecnologia. Rispetto a quando eravamo “più giovani” noi, come è cambiato il rapporto di coppia grazie al digitale? Sarà forse per questo che ci sono più problemi relazionali? O secondo te ci sono sempre stati, ma ne parlava meno?

Non amo parlare della mia vita privata. Infatti non mi garba chi usa i social per farmi vedere come pulisce il culo del gatto. È un modo per promuovere la mia musica e divertirmi con gli amici. Uno con due platini dovrebbe avere molti più followers. Ma non me ne è mai importato troppo. Come della birra ad esempio.

In generale, cosa vuoi far arrivare del tuo disco, della tua musica, del tuo stile? Quali sono i punti di forza del disco?

I punti di forza sono dimostrare che se uno è un rapper duro e sa fare rock seriamente non vuol dire che non può dedicare una canzone alla mamma. Per me le canzoni sono dei quadri. Quel giorno voglio usare il nero e dipingere con il pennello tra i denti. Il giorno dopo voglio tirare un secchio di vernice rosso intero sulla tela.

L’ultima domanda potrebbe non avere senso. In realtà, la potresti sviluppare in molti modi. Hai paura di qualcosa?

Si! Di queste domande!

Federico

Steek nasce in un piccolo paesino della Sardegna negli ’80 per poi emigrare con la valigia di cartone e una sfilza di dischi hip-hop nella capitale. Durante la seconda metà degli anni ’90 viene folgorato dalla cultura hip hop in tutte le sue forme e discipline, dapprima conoscendo il rap Made in USA, arrivando poi ad appassionarsi al rap Made in Italy grazie ad artisti storici, quali: Assalti Frontali, Otr, Colle der fomento, Sangue Misto e molti altri. Fondatore della page “Il Rappuso” che lo porta a collaborare con tutta la scena rap underground italiana, mette la sua voce e la sua esperienza al servizio di LOWER GROUND con la trasmissione che prende il nome dalla sua creatura “IL RAPPUSO”.

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