Rap italiano

Gifted: Intervista ad Armani Doc

Armani Doc ha fatto a tutti un regalo, con l’uscita del suo ultimo album, Gifted, ci svela i segreti del mestiere. Un disco completo pieno di energie, del resto lui possiede la Formula del rap “fatto bene”.

Fin dalle sue origini si è sempre saputo distinguere dalla massa. Armani ha sempre avuto uno stile particolare, pulito e perfetto, quello stile unico proveniente dalla periferia di Milano. Da poco tempo MRGA ha cessato di esistere, ma son sicura che i fan di tutta Italia dimenticheranno difficilmente ogni singolo componente del Crew, di fatti, Armani Doc continua a diffondere la sua musica producendo in maniera indipendente i suoi progetti. Gifted è la “parte matura” del disco precedente Fiori Blu, uscito la scorsa estate.

Vi invito a leggere cosa ci siamo detti. Buona lettura e buon ascolto!

Ciao Michele, abbiamo avuto modo di conoscerci al Magnolia lo scorso 28 Ottobre per i 10 anni de Il cuore e la fame di Egreen. Come stai? Gifted è uscito da pochi giorni, come sta andando?

Molto bene, il disco è piaciuto e sta girando, io sono soddisfatto.

Dopo aver vinto il contest di Gioielli e Rap Burger è nata una grande intesa tra te e Matteo, infatti ti ha presentato al pubblico come una giovane promessa, com’è stata per te l’esperienza all’interno del collettivo MRGA?

Gionni nel 2019 cercava un rapper come me e io cercavo un producer come lui che mi permettesse di fare un album come Alta Moda. Da lì abbiamo creato un sacco di cose fighe con gli altri e creato un super gruppo che ha lasciato un’impronta indelebile in questo genere, questo è innegabile. Ora ognuno ha preso strade diverse e forse è meglio così, l’obbiettivo di MRGA è stato raggiunto.

Qualche anno fa hai creato la tua etichetta indipendente Think Fast Records, una mossa intelligentissima a mio avviso, come hai partorito questo progetto e quali sono stati i motivi che ti hanno portato a realizzarlo?

Think Fast Records nasce da una mia visione nel 2019, dovevo pubblicare il mio primo disco ma volevo dare a tutta l’operazione un aspetto più serio e così insieme a due amici fondai l’etichetta. Per me se sei un artista underground è fondamentale avere il controllo su tutte le fasi di questo lavoro: la produzione, la distribuzione, i master ecc…

Sono passati 4 anni e adesso ho attorno a me un vero e proprio team che mi aiuta su tutti i fronti. Nonostante i mezzi non siano quelli delle Major stiamo riuscendo ad ottenere ottimi risultati, molta gente vuole parlare con noi adesso.

Gifted è il tuo quinto disco se non sbaglio. Ho iniziato ad ascoltarlo qualche giorno fa, all’alba, durante i miei tragitti per andare a lavoro. Dentro a questa Milano caotica sin dalle prime ore del mattino. E’ stata la colonna sonora perfetta per sopravvivere ai ritmi della metropolitana: ascoltavo le sonorità quasi crude e mi sentivo invincibile, tutto scorreva intorno a me, ma niente poteva scalfirmi. L’ho trovato, passami il termine, un disco molto maturo nonostante la tua breve carriera; pensi di esserti già affermato nella scena ? E secondo te quali sono le regole “del gioco del rap” per sopravvivere ai cambiamenti continui e alle tendenze del momento?

Io mi sono ritagliato il mio posto, piccolo o grande che sia dipende da dove uno lo guarda. Ora penso ad allargarlo abbastanza da starci seduto comodo e magari far sedere qualche amico al mio fianco.

Il disco è molto variegato quindi sì ci sono episodi più svagati e altri in cui tratto concetti un po’ più maturi e seri, è una cosa che mi piace fare e ho fatto già in Fiori Blu. Credo che per reggere il test del tempo bisogna trovare una formula, uno schema sia artistico sia pratico che ti faccia fare musica senza preoccuparti di cosa fanno gli altri.

In inglese Gifted significa dotato o avere un dono, raccontaci un po’ cosa significa secondo te avere un dono o, la Formula che hai citato nella prima traccia del disco.

Io credo che tutti abbiano un dono ma non è sempre facile coltivarlo e poterlo esprimere nella vita per questo è necessario associarlo ad una formula, uno schema che ti permetta di esprimere il tuo talento al massimo del potenziale.

Ho notato che il fiore blu, oltre ad essere il titolo del tuo album precedente (Fiori Blu), è presente anche nella copertina di Gifted. Che significato ha per te questo fiore e perché proprio il blu?

Fiori Blu era il titolo di un disco unico in cui sarebbero dovuti essere presenti alcuni brani di Fiori Blu EP e alcuni brani poi messi in Gifted quindi questi due progetti sono estremamente legati. Entrambi trattano il tema del talento su cui mi sono spesso fermato a pensare negli ultimi anni. Fiori Blu racconta delle difficoltà che ha un talento nello sbocciare mentre Gifted rappresenta proprio l’espressione finale del talento.

– Già collabori da qualche anno con Garelli, com’è nata la vostra intesa?

Garelli l’ho conosciuto assieme a Gionni nel 2019 ma il primo pezzo assieme l’abbiamo fatto solo nel 2021. Abbiamo iniziato a vederci spesso quando ho ripreso a lavorare con Think Fast Records e Fiori Blu e da lì è nata una bella intesa. Sono felice di poter dire che ad oggi lui è parte integrante della label e che l’anno prossimo cureremo un suo progetto oltre ai miei e a quello di un altro rapper fortissimo su cui punto molto.

Sogno nel cassetto ?

Dico sempre che se avessi un budget da spendere a fondo perduto spenderei tutto per un album con Harry Fraud, Currensy e i The Lox ahah

Claudia La Disagiata

Claudia Sciacca Aka La Disagiata, nasce a Catania sotto una buonissima stella del Leone. Cresce grazie al buon cibo siculo che le donano bellezza e cultura. Figlia di due medici, si occupa fin da piccola dei problemi altrui, dedicandosi ai rapper della propria città come una psicologa, perché “stanno malissimoh“. Si laurea all’accademia di Belle Arti di Brera grazie alla formidabile venerazione per tutti i santi che cita durante le giornate più dure. Vive a Milano con molta fatica perché fa diversi lavori, ma sicuramente non ha un lavoro serio. Scrive per ritrovare l’orgoglio smarrito” come Mària de Il divano scomodo di Maccio Capatonda.

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