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Il Turco e Nex Cassel, “siamo il guerriero che non molla, corre e non si volta” – Intervista

Il Turco e Nex Cassel hanno pubblicato Mentalità, un disco uscito qualche giorno fa su tutti gli store digitali. Il titolo non lascia spazio a dubbi: i due artisti hanno tradotto in rime e beats lo stesso approccio e la stessa attitudine all’Hip Hop, dando vita a un join album attesissimo e anticipato qualche mese fa dal singolo It was a good day.

Mentalità ha il sapore hardcore della strada e il profumo del sudore e della gavetta. È un disco maturo, ricco di sfumature e con collaborazioni di spessore.


Abbiamo cercato di scavare a fondo con Il Turco e con Nex Cassel e siamo più che felici di proporvi questa intervista.

It Was a good day è stato il singolo che ha ufficializzato la vostra collaborazione per un progetto comune. Come mai proprio questo singolo?

T- Penso che sia un pezzo esplosivo e che introduca bene a quello che è il disco lasciando pochi dubbi sugli intenti. La voce di Pusha è campionata dal pezzo “Sbroccatamente si vive la notte” dei Flaminio. Nonostante io facessi ancora parte dei Flaminio a quei tempi, per colpa del servizio militare non mi fu possibile registrare la mia strofa. Essendo la traccia prodotta da Neffa e essendo io un suo grande fan, non essere sul pezzo mi dispiacque molto, quindi quando Nex decise di prendere quella frase diciamo che per me è stato come chiudere un cerchio. Purtroppo poco dopo Pusha è venuto a mancare e il pezzo, che non è nato come un tributo, ha preso anche un’altra connotazione.

N- Volevamo fare un tributo a Pusha che è scomparso da poco, lui come Il Turco facevano parte della prima formazione dei Flaminio Maphia e io ero fan di quei pezzi che fecero uscire. Avevo campionato quella frase prima che morisse, poi quando è successo ha preso un significato più forte.

Come è successo? Come avete deciso di dare vita a un progetto insieme?

N- Il Turco era fermo da un po’ e per me era inamissibile questa cosa, ho dovuto prendere provvedimenti!

T- Ho ricevuto una chiamata da Nex nella primavera del 2023. Mi ha parlato di “Mercato Nero” e della volontà di mettere in questo nuovo contenitore dei dischi con le sue produzioni. Mi disse che ero il primo rapper a cui aveva pensato per un progetto intero. Ovviamente fui lusingato ma non potei fare a meno di dirgli che non era un momento fantastico e che ero un po’ fermo artisticamente. Nonostante ciò gli dissi: “Proviamo Pare. Mandami delle cose e vediamo, ma non garantisco…”. In realtà poi mi sono sbloccato subito e dopo che è uscito il primo pezzo tutto è andato da se e per l’inizio dell’estate del 2023 avevo mandato a Nex gran parte dei provini. Poi ci siamo fermati un attimo per relativi impegni, ma all’inizio di quest’anno abbiamo ripreso in mano il progetto e in qualche mese l’abbiamo portato a termine.

Come vi siete coordinati per i lavori del disco?

T – Abbiamo lavorato principalmente a distanza. Solo in in un’occasione lui è sceso a Roma ed è stato qualche giorno a casa mia e oltre a fare festa siamo riusciti anche a fare un piccolo briefing sul disco. Il processo è stato molto naturale, lui mi mandava i beat, io li sceglievo, registravo i provini a casa e glieli mandavo. Nex è stato fondamentale nell’approccio e nel capire i miei limiti e i miei punti di forza quindi è stato in grado anche di consigliarmi le cose giuste senza rompere la naturalezza. Sulla grafica ci abbiamo messo un po’ trovare una quadra tra gusti e idee ma alla fine l’abbiamo trovata.

N- Io producevo come un pazzo e passavo tutto al Turco, poi lui sceglieva quello che lo ispirava. Musicalmente è una via di mezzo tra il mio stile di sound e il sound dove ho immaginato il Turco, spero di averci preso! Io ho curato le produzioni e il mixaggio e la tracklist, per quanto riguarda i testi il Turco è molto deciso sulle sue cose.

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In passato avete già fatto dei pezzi insieme. Ne avete uno a cui siete legati e che, gia allora, vi aveva fatto pensare che sarebbe stato bello fare insieme un intero disco?

N- Quartieri d’Italia è il mio preferito, con Gionni Grano ed Er Costa, quel pezzo per me è un classico.

T- Si anche per me Quartieri d’Italia è la bomba!

Quali sono le vostre diversità sia dal punto di vista artistico, che dal punto di vista personale e caratteriale? Quali sono invece le cose che vi accomunano?

T- Guarda in realtà non è una questione a cui non ho mai fatto caso. Siamo due rapper alla fine dei conti, ci interessa che la nostra roba spacchi. In questa occasione Nex ha fatto il produttore e io ho rappato quindi ognuno ha avuto il suo spazio. Avessimo rappato tutti e due magari le differenze avrebbero avuto più rilevanza ma nel caso specifico non emergono.

N- Io come rapper sono un po’ più aggressivo o anche allegro, ma più diretto, forse un po’ più estremo ecco, ma qui non rappo, produco, quindi è diverso,

Mentalità. Riassumendo qual è la vostra “mentalità”?

T- Se la mentalità è l’insieme delle reazioni tipiche di un individuo o di una comunità nei confronti dei problemi della vita, il rap, e il mio modo di farlo, sono sempre stati una reazione a una parte di questi problemi. Io ho scritto sempre con flusso di coscienza e per quanto possa sembrare scontato il farlo è sempre stato uno sfogo liberatorio. Quindi questa roba è mentalità. Il guerriero che non molla, corre e non si volta.

Nex Cassel, puoi dirmi qualcosa sulle produzioni? Quali sono le sonorità che troviamo nel disco?

N- È un disco dal sound completamente newyorkese classico boombap, fa eccezione Casilina Love che volevo fosse un pezzo tipo EPMD You Gots To Chill oppure Going Back to Cali Di Notorious, poi quando Kique ha lavorato al pezzo mi ha fatto cambiare un minimo arrangiamento e siamo finiti a Los Angeles.

La copertina del disco è davvero interessante. Cosa dice dell’album? Cosa rappresenta?

T- La bocca della verità è ovviamente un simbolo di Roma a cui sono molto affezionato. Per quanto siano affascinanti le leggende delle mani mozzate, alla fine la bocca della verità è un tombino. Quindi un elemento fortemente legato alla strada, io addirittura ce l’ho tatuato sulla pancia, da molto prima di questo disco. Poi c’è lo sfondo Camo che rappresenta sicuramente la vita in guerra e tutti gli elementi che piovono sono alcune delle cose che compongono un po’ quello che ha influenzato la mia mentalità. La protagonista per quello che mi riguarda è la scritta che è stata fatta da un King del mestiere che mi ha onorato delle sue skillz: Blunt. Il progetto grafico è di un altro King: Mio fratello Suarez.

Il Turco, qual è stata, secondo te, la collaborazione più interessante del disco?

T- Sono molto contento dei feat del disco perché penso veramente abbiano dato tutti un valore aggiunto al progetto. Hanno spaccato tutti de brutto! Da romano avere i Colle e Brusco sullo stesso disco ovviamente non ha prezzo. Tornare a rappare con Er Costa è stato emozionante. SimoGdb e Suarez e mi scende quasi la lacrima. Attila mi ha fatto volare con quelle vibes. Armani e Eliaphoks hanno portato una freschezza che senza il disco non sarebbe stato la stessa cosa. Nex grand master direttore d’orchestra. Hanno spaccato tutti!

Domanda conclusiva, un po’ più creativa. Se vengo a Roma o a Venezia .. dove devo andare “a magnà” come si deve?

T- Allora io ti dico “il mangiadischi” che è una trattoria dalle parti di conca d’oro a Roma. Durante le registrazioni delle voci del disco, che ho fatto da my man Dj Ceffo, nelle pause andavamo a mangiare in questo ristorante e si mangia davvero benissimo. Un altro a Nemi ai Castelli Romani: Pietrino e Renata (nella mia Top 5).

N- Casa Cappellari top, Il Buso ha uno spot pazzesco, Il Paradiso Perduto è un posto più easy ma da non perdere. Per bere Il Vinile e Osteria da me Pare.

Selene Luna Grandi

Italian journalist, creative and public relator. I moved to London in 2015 after several years of experience as war correspondent for some Italian Newspapers. I write, promote and I'm involved in projects about Medicine, Health, Urban cultures, Environment.

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