Interviste

Un libro sulla misteriosa morte di Tupac Shakur e Notorius BIG, intervista a F.T. Sandman

Chi ha ucciso Tupac Shakur e Notorius BIG? Che ruolo hanno avuto la polizia, le gang e la discografia?
Queste sono alcune delle domande a cui F.T. Sandman, l’autore di “Rap Criminale. Tupac, Biggie e gli altri martiri del gangsta rap”, cerca di dare risposte all’interno del suo nuovo libro.

Lo scrittore, pseudonimo di Federico Traversa della classe 75, è anche il co fondatore di Chinaski Edizioni, casa editrice genovese indipendente.

Federico è dal 2017 autore e co conduttore di Rock is Dead, programma in onda su Radio Popolare Network, tratto dall’ omonimo libro pubblicato nel 2016 incentrato sulle morti misteriose del mondo della musica.

In questa intervista parliamo di lui e del libro che, devo dire, è davvero interessante e ricco di spunti su cui riflettere. Tra una biografia musicale, un saggio e una crime story, il libro conduce il lettore attraverso un crescendo di sospetti, vendette e provocazioni, che portano poi all’inevitabile conclusione consegnata alla storia. La prefazione è curata da Metal Carter (che ho avuto il piacere di intervistare da poco) e la postfazione da Alberto Castelli.

Come hai iniziato a interessarti alla musica e a lavorare per Radio Popolare Network?

Da sempre ho scritto essenzialmente di due cose: musica e “questioni spirituali”. La musica è la mia guida verso l’altrove, mi fa viaggiare in posti che non conosco. Quando con il collega Episch Porzioni stavamo scrivendo “Rock is Dead – Il Libro Nero sui Misteri della Musica” ci siamo resi conto che quelle storie erano perfette per essere raccontate la sera “intorno al fuoco” e con un paio di birre davanti. Ed è con quell’idea che abbiamo proposto il format a Claudio Agostoni, allora direttore di Radio Popolare. Claudio lo conoscevo dai tempi del mio libro col musicista basco Tonino Carotone. L’idea gli è piaciuta e siamo in onda da otto stagioni!

“Rap Criminale. Tupac, Biggie e gli altri martiri del gangsta rap” non è il tuo primo libro. Se non sbaglio, proprio traendo spunto dal programma “Rock is dead” è uscito un libro omonimo in cui parli di morti misteriose di molti cantanti famosi. Come mai ti sei appassionato a questo lato macabro-misterioso?

Perché ho sempre cercato di capire il lato più umano degli artisti, e cosa c’è di più naturale e umano della morte? Nella sua ineluttabilità, se ci pensi, è l’unica forma di democrazia autentica che abbiamo. E poi c’è il fatto che nei lunghi viaggi in macchina con Episch di ritorno dai live, parlare dei misteri legati alla musica era un modo per tenersi svegli ed evitare di finire fuori strada con la macchina!

Come mai hai scelto di fare specificatamente un libro su Tupac, Biggie e altri rapper gansta?

Negli anni della mia formazione come scrittore musicale e conduttore radiofonico ho sviluppato un interesse particolare per la musica afroamericana, con un occhio di riguardo al rap e al reggae, e non ho mai smesso di documentarmi sulle vite di Pac e Biggie. Con il passare del tempo iniziarono a uscire libri, documentari, approfondimenti e testimonianze dirette. E con l’arrivo di internet finalmente tutte quelle informazioni diventarono accessibili anche a noi italiani. Dopo anni trascorsi a raccogliere materiale, nel 2013 pubblicai insieme allo scrittore Andrea Napoli il libro “Who Shot Ya?”, in cui cercavamo di fare chiarezza fra le tante teorie sui due omicidi più famosi della storia del rap. Dopo quel libro ho continuato a indagare, raccogliere dati, passarli al setaccio. Quei due casi sono diventati per me una piccola ossessione. Un’ossessione che oggi sento di potermi finalmente lasciare alle spalle. Oggi, a seguito di oltre dieci anni di ricerche, credo di essermi fatto finalmente un’idea precisa di come siano andate le cose. Analizzando con attenzione tutte le varie testimonianze e comparandole, si possono unire i puntini e arrivare a qualcosa di molto vicino alla verità. Ed è quello che ho cercato di fare in “Rap Criminale”.

Che tipo di ricerca hai fatto e quanto tempo ci hai messo a scriverlo?

Come ti dicevo prima ho cercato di fare un lavoro di analisi e comparazione di tutte le varie testimonianze. È stato un lavoro di ricerca lunghissimo, che non ha riguardato solo Pac e Biggie ma anche altri rapper uccisi che racconto nel libro tipo Nipsey Hussle, XXXTentacion, Jam Master Jay, Scott la Rock e tanti altri.

Come ti sei messo in contatto con Greg Kading, il detective di Los Angeles che ha coordinato l’ultima indagine conclusa nel 2009? Quanto è stata fondamentale questa intervista per te?

Sembra assurdo ma gli ho scritto su facebook! Lui mi ha risposto e da lì abbiamo iniziato a parlare. Il suo contributo ha dato profondità e autorevolezza al lavoro, una testimonianza inedita solo per i lettori italiani.

Non voglio dire che non sia importante per il diritto di informazione e di cronaca, ma perché, secondo te, molti ragazzi hanno più interesse a leggere qualcosa come il tuo libro, rispetto a libri culturali in cui si parla delle 4 discipline?

Alla fine credo che per i libri valga quello che Bob Marley diceva per la musica: “music is music”. Ecco per me “books are books”. L’importante è che i ragazzi leggano, perché l’ignoranza la combatti solo leggendo e viaggiando, e anche se all’inizio cominci con letture più semplici poi, inevitabilmente, arrivi anche a quelle più profonde. Ho scoperto Baudelaire, Rimbaud, Kerouac e Castaneda grazie alla biografia di Jim Morrison!

Quali sono invece i libri che normalmente leggi tu?

Tanta poesia e tanti libri a sfondo spirituale, oppure di viaggio. Nel mio tablet non manca mai qualcosa di Tiziano Terzani, Thich Nath Hahn, Ram Dass. Cose così.

Stai già pensando di lavorare a un altro libro?

No, per adesso no. Sto lavorando a un adattamento di un mio libro che pare diventerà una docufiction ma non posso ancora dire nulla sennò il produttore mi spara tipo Pac e Biggie.

Selene Luna Grandi

Italian journalist, creative and public relator. I moved to London in 2015 after several years of experience as war correspondent for some Italian Newspapers. I write, promote and I'm involved in projects about Medicine, Health, Urban cultures, Environment.

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