Rap italiano

IL RAPPUSO – Intervista a Sgribaz

Lo scorso 25 marzo 2022 è uscito in digitale Cosa Saremo (Mixtape), il nuovo progetto di Sgribaz per Launcher Music/Believe. Al secolo Lorenzo Calderone, classe ‘00, l’artista sardo ha anticipato l’album con due singoli, Forse e come e Beauty Case, volati nella playlist Raptopia di Spotify nel giorno di pubblicazione.

Non solo: con Back2Back (primo dei 10 brani) ha sottolineato le sue intenzioni e quelle di tutto il suo collettivo di rapper e producer, la Nuova Sardegna, compreso il fratello di sangue Enomoney che ha prodotto l’album. Quali sono queste intenzioni? Il fare musica per restare, lasciare un segno, mettere Cagliari sulla mappa e far sì che ciò che scrive resti ben impresso nella mente di chi ascolta, mettendoci tutta la sua grinta e umiltà.


Non è ancora il momento di un vero e proprio concept album, e il mixtape segue ancora il bisogno di sperimentare su beat di varia ispirazione, dall’hip hop più classico alla drill, fino a elementi pop. Come seguito di 00 Adolescenza Mixtape, pubblicato lo scorso anno, è un bel passo avanti e ci fa conoscere meglio Sgribaz e tutti coloro che hanno preso parte a Cosa Saremo: da Luchetto a PRACI e Helmi sa7bi, fino a Jiz e Prisoner, co-produttori di alcuni brani.


Lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda su questo nuovo tassello nel suo percorso
musicale.

Come è nato “Cosa Saremo (Mixtape)”?

Il progetto nasce come ogni traccia che scrivo: da un’esigenza di esprimere uno stato d’essere che ho bisogno di tirare fuori!

Cosa pensi di aver portato in più in questo nuovo lavoro rispetto a 00 Adolescenza Mixtape?

Questo progetto ritengo che sia più maturo in confronto al vecchio dal punto di vista della scrittura, dell’approccio melodico ai beat freschi di mio fratello Enomoney. Ma, soprattutto, c’è più cattiveria “agonistica” rispetto a 00 Adolescenza, si può notare molto nella parte centrale del progetto dove ho deciso di togliere l’autotune e rappare duro!

All’interno del tuo nuovo progetto ci sono diversi ospiti, come sono nate queste collaborazioni?

Son contento dei feat del progetto. Ognuno di loro è stato pensato e ragionato, soprattutto Luchetto con cui non avevo ancora collaborato del collettivo Nuova Sardegna e Helmi sa7bi di Genova, che rispettavamo tanto già da tempo.

Qual è il tuo approccio durante la creazione di un brano? E come definiresti il tuo stile musicale?

Ho diversi approcci e non un solo, preferisco stendere le parole di un brano direttamente sul beat di mio fratello, ma molto spesso mi capita di scrivere su Type beat o di appuntarmi delle frasi o dei concetti. Non voglio categorizzarmi, ma di base Faccio Rap, e mi piace farlo in tutte le sue sfumature.

Quali sono i tuoi obiettivi ora nella musica?

Fare in modo che tutti possano ascoltarla e capirla, voglio portare la mia storia fuori dall’isola!

La tua regione è la Sardegna. Cosa pensi dell’attuale scena sarda? Secondo te la regione dà le giuste opportunità per lo sviluppo di un progetto musicale?

La scena sarda è sempre stata messa da parte. È sottovalutata, a parte qualche eccezione. Sono certo che questo posto, quest’isola sia speciale e per questo merita di essere portata in alto e raccontata a tutti.

Cosa ascolta Sgribaz? Chi sono gli artisti che non potrebbero mai mancare nella tua
playlist?

Ascolto tantissimo Rap, italiano, americano francese, inglese ma non solo mi piace ascoltare un po’ tutto per trovare ispirazione anche dove credo di non trovarla. Nella mia playlist non può mancare Tedua, Lil durk, French The Kid

Federico

Steek nasce in un piccolo paesino della Sardegna negli ’80 per poi emigrare con la valigia di cartone e una sfilza di dischi hip-hop nella capitale. Durante la seconda metà degli anni ’90 viene folgorato dalla cultura hip hop in tutte le sue forme e discipline, dapprima conoscendo il rap Made in USA, arrivando poi ad appassionarsi al rap Made in Italy grazie ad artisti storici, quali: Assalti Frontali, Otr, Colle der fomento, Sangue Misto e molti altri. Fondatore della page “Il Rappuso” che lo porta a collaborare con tutta la scena rap underground italiana, mette la sua voce e la sua esperienza al servizio di LOWER GROUND con la trasmissione che prende il nome dalla sua creatura “IL RAPPUSO”.

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