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“Gente che odia la gente”, il debutto di 1989 tra le rime di Kendrick Lamar e il pensiero di Carmelo Bene

Gente che odia la gente” è il titolo del primo album del rapper cassinate-romano 1989, da oggi in tutte le piattaforme digitali pubblicato da Time 2 Rap.


Un debut album che però arriva da un percorso artistico che lo ha visto impegnato in diverse formazioni come corista, ma anche in altri progetti come la formazione Pippo Baudo Lost in Time. 1989 si descrive come un rapper che racconta questo nostro presente semi-distopico. Parla a coloro presenti sul suo stesso gradino della scala sociale: quelli che sono oppressi dai ricchi, ma continuano a prendersela con i poveri. Semplificando quella che potrebbe essere la definizione del genere, 1989 propone un raffinato connubio di alternative rap e cantautorato. Ma “Gente che odia la gente” è molto di più. 


Se le rime del rap sono uno strumento fondamentale che utilizza per comunicare con il mondo, l’impalcatura artistica di questo disco è un meccanismo decisamente più strutturato. Non a caso l’artista cita tra le sue influenze George Orwell, Carmelo Bene e Willie Peyote, così tra le tredici tracce scorrono Hip-Hop, rock, elettronica e jazz, che passando da Mezzosangue e Lou X arrivano a Giorgio Gaber, Tom Waits, Kendrick Lamar e J. Cole. Una ricetta che mescola questi ingredienti con originale ispirazione, accostando sonoritàricercate alla profondità delle liriche. Le produzioni firmate da Dog Dylan,SimoneSambucci, ErosCapoccitti, Mill3ristic e Leumann incontrano fiati, chitarre, bassi e batterie suonati, incorniciando un concept album ricco di idee e significati. 


Il titolo stesso del disco -commenta- non lascia scampo a interpretazioni: nelle mie canzoni si parla dei conflitti dilaganti tra le persone. “La gente”, che fa branco, entra a far parte di una squadra riunita sotto lo stendardo di un’opinione riguardo un argomento, e si scontra violentemente con l’altra “gente”, un altro branco, l’altra squadra riunita sotto lo stendardo dell’opinione opposta”.


Completano il disco una serie di ospiti complementari tra loro, e fortemente in linea con la sua visione. Lucio Leoni e AntonioGalasso nella traccia “2+2=5”, Shekkero partecipa a “Innegabile”, PierpaoloCapovilla in “La gente”, Occhicomeventi con CristianoCelli completa “Tutto bene” e Battistapartecipa a “Genio”. 

Il disco è accompagnato dal videoclip della traccia “La Gente” feat. Pierpaolo Capovilla realizzato da Benjamin Martini, dove in un piano sequenza notturno in bianco e nero l’artista mette in evidenza tutto il significato del testo.

Federico

Steek nasce in un piccolo paesino della Sardegna negli ’80 per poi emigrare con la valigia di cartone e una sfilza di dischi hip-hop nella capitale. Durante la seconda metà degli anni ’90 viene folgorato dalla cultura hip hop in tutte le sue forme e discipline, dapprima conoscendo il rap Made in USA, arrivando poi ad appassionarsi al rap Made in Italy grazie ad artisti storici, quali: Assalti Frontali, Otr, Colle der fomento, Sangue Misto e molti altri. Fondatore della page “Il Rappuso” che lo porta a collaborare con tutta la scena rap underground italiana, mette la sua voce e la sua esperienza al servizio di LOWER GROUND con la trasmissione che prende il nome dalla sua creatura “IL RAPPUSO”.

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