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Sclaice ci racconta Il Prezzo Del Biglietto

Sclaice, dopo il successo di Reset uscito nel 2023 e dopo le menzioni sui più noti magazine di settore e numerosi passaggi radiofonici, torna oggi con il singolo Il Prezzo Del Biglietto. Il brano, fuori per Trumen Records e disponibile nei maggiori store digitali, è accompagnato da un video girato da Federico Mannato.

Il Prezzo Del Biglietto è una critica amara all’industria discografica e ai sacrifici che gli artisti devono fare per seguire i propri sogni.

Oggi siamo qui per capirne di più e fare due chiacchiere proprio con lui.

Il Prezzo Del Biglietto ha un significato molto forte. Sclaice a dove nasce l’idea di questo titolo?

Il Prezzo Del Biglietto nasce dall’idea di dare un messaggio, diretto ed elegante senza peli sulla lingua, contro l’industria discografica, ormai sempre più schiava della moda del mercato, che punta a vendere il prodotto senza dare importanza alla sostanza e all’originalità del contenuto. Il significato di questo brano è proprio il prezzo del biglietto che un artista indipendente è costretto a “pagare” per farsi spazio all’interno del rap game e della scena commerciale, sia in termini pratici che in termini critici da sopportare.

Quali sono le difficoltà per gli artisti di oggi?

Le difficoltà in questo ambiente sono enormi, basti pensare che dietro ad un progetto ci sono diversi step da rispettare che richiedono energie non indifferenti prima della pubblicazione di una release. Oggi per ridurre i costi di produzione queste fasi a volte vengono a mancare, sia per la scarsa attenzione da parte di chi produce, sia per la velocità del mercato discografico con la nascita del web, che costringe all’artista di fare delle scelte poco accurate che possono deviarne il pensiero vero e proprio del contenuto a livello culturale.

Tu personalmente come bilanci la tua vita personale a quella artistica?

La mia vita personale si svolge parallelamente con quella artistica, anche se l’una è l’opposto dell’altra, come nel gergo tecnico di un mixer musicale, se la mia vita personale si trova sul pan di destra, quella artistica si trova sul pan di sinistra e viceversa. Solitamente non confondo mai le due vite, perché nutro un profondo rispetto per la mia reputazione professionale. Specie se parliamo di rapporti sia personali che lavorativi, sono due concetti completamente diversi. Ovviamente quando nasce una collaborazione, può nascere anche un legame, ma sempre mantenendo un rapporto professionale nel rispetto reciproco di entrambe le parti.

Considerando le difficoltà, cosa ti spinge a continuare a salire su quel treno?

La passione, la determinazione, la dedizione per questa cultura musicale, che sto portando avanti da anni, uno dei motivi principali che mi fa stare bene con me stesso e con il pubblico.

Parliamo di rap. Oggi va un tipo di musica e di atteggiamento che è totalmente diverso da quello che è considerato un valore per l’hip hop. Tu come vivi tutto questo? Ti è mai venuto in mente di prendere la via più facile per la notorietà?

No, per un motivo molto semplice, preferisco rimanere coerente con me stesso e non ho nessuna intenzione di tradire mai i miei principi, che mi hanno da sempre accompagnato da quando ho iniziato questo percorso artistico.

Quali sono gli altri messaggi che vuoi trasmettere col singolo?

Sicuramente uno dei messaggi principali del brano è aprire gli occhi sulla situazione attuale che ogni artista indipendente vive sulla propria pelle, attraverso una critica mirata alle contraddizioni del sistema e della società in cui viviamo.

Mi parli del concept legato al video? Le idee che ci sono dietro e le scelte cinematografiche?

Il concept del brano è stato realizzato in bianco e nero, dal background underground ed elegante, ricco di suoni e di ombre che richiama lo stile oscuro del film ‟Batman – Il Ritorno (1992) ‟, dando una sfumatura accattivante, rafforzata dal tema diretto del testo nella sua massima espressione. Le scelte cinematografiche si suddividono tra interne ed esterne, le prime sono state girate all’interno del Phonica Studios, mentre le esterne nelle zone limitrofe di Legnano, dove rispecchiano l’arte del writing, sotto il ponte dello storico Parco Castello.

Come ti senti a un anno di distanza da Reset? Sei pronto per un nuovo disco?

Al momento sono concentrato sulla produzione dei nuovi singoli che saranno pubblicati quest’anno. A distanza di un anno Reset è stato per me un album importante che ha segnato una svolta in più alla mia carriera artistica, e anche dal punto di vista personale, ha dato un contributo notevole alla mia maturazione musicale; quindi, ritengo sia ancora presto per pubblicare il suo successore, sarebbe il quarto dopo Reset, Second To None, Urban Street, se non il quinto considerando l’EP di strumentali Essence (Boom Bap Beats).


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