Intervista con Apoc: scopri chi ha vinto il suo contest di emergenti
Innanzitutto benvenuto da tutto lo Staff del Rappuso e grazie per aver accettato di parlare con noi.
Per chi non lo conoscesse Apoc è un beatmaker e producer di origini pesaresi, tuttora a Verona dopo aver passato alcuni anni a Brescia. Nel corso degli ultimi anni ha collaborato con i migliori artisti del panorama italiano (Primo Brown, Maury B, Moder, E Green, Inoki, Lord Madness) e americano (Havoc, Killarmy, Ill Bill), inoltre è membro e fondatore di Beatmakers With Attitude.
Nell’ultimo periodo hai scelto di fare un progetto nel quale coinvolgere i migliori emergenti italiani attraverso un contest. Raccontaci com’è nata questa idea e le caratteristiche di questo contest.
Ciao a tutti,
Era già da un po’ di tempo che giravo per l’Emilia Romagna con dei contest intitolati Soul Survivor, che appunto portavano il nome di uno dei dischi più importanti della storia dell’hip hop mondiale ovvero Soul Survivor di Pete Rock.
Avevo in mente di creare una realtà’ dedicata completamente al beatmaking con proprio il titolo Beatmakers With Attitude. Ai tempi avevo già conosciuto Zesta, che partecipò a uno dei Soul Survivor svolto nella città di Ferrara dove lui è operativo già da più di una decina d’anni e abbiamo iniziato a lavorare a stretto contatto sviluppando e migliorando un metodo alquanto semplice in uno più articolato e argomentato, dove i nostri beatmakers potevano prima di tutto esprimersi meglio: svolgere un compito che noi davamo per ogni tappa, per poi scontrarsi in finale One on One con il migliore che aveva passato il turno precedente.
Abbiamo girato l’Italia e ci siamo divertiti alla grande, abbiamo beccato colleghi con i quali ci sentivamo soltanto su web e con i quali collaboravamo da anni… dal nord al sud. Gran bella esperienza, se mi chiedessero di rifarla ci metterei la firma subito!
Inizialmente doveva essere un disco con all’interno i migliori emergenti, come mai poi hai deciso di ripiegare sul contest? Il progetto iniziale potrà avere corpo in futuro?
Il discorso del progetto con gli emergenti è stata una cosa passeggera, dico passeggera perché in quel periodo si ampliava l’influenza Trap in Italia che scombussolò un po’ le menti dei giovani e notavo una certa similitudine nelle cose che mettevano online, dunque mi son detto che facendo un contest avrei semplificato le cose sia per me sia per loro.
Mark of The Flow fu vinto da DTrice che è un rapper bergamasco con il quale attualmente lavoro al nostro EP, che era appunto il premio del contest. Ho scelto lui perché ci siamo trovati benissimo sia a livello umano sia artistico, questo perché per lavorare a un progetto con me bisogna essere PRECISI, SVEGLI e soprattutto SERI al livello di tempistiche. Sapevo che lui avrebbe apprezzato la vittoria, vedremo di fare la doppia vittoria con l’EP assieme.
Come hai scelto e con quali criteri e parametri i vincitori di questo contest? Com’erano le tue aspettative? I vincitori sono risultati all’altezza? Che cosa dovrebbe fare un emergente per riuscire a farsi un nome e distinguersi dalla massa?
Come scritto sopra alla domanda precedente, DTrice è stato quello più’ originale tra tutti, mi è piaciuto molto anche Lord Rum e Marsico, ma guardando il contest in grande hanno portato tutti il proprio contributo, anche se mi aspettavo un’entrata anche da quelli che fanno ormai i web contest da tempo, ma va bene così com’è andata.
Consiglierei a tutti di dare un pelo più di credito ai giovani rappers, perché là fuori ce ne sono una marea, e sono pure bravi.
Avevo più aspettative sicuramente ma per esser stato il primo contest organizzato da me, è andata bene.
Un emergente dovrebbe cercare di essere ORIGINALE e fare cose diverse rispetto alla ciurma.
Prima di continuare vorrei chiederti di scegliere, fra tutte le tue collaborazioni quella che pensi sia la meglio riuscita sia a livello di strumentale prodotta, che di ambiente e mood creato per il brano in questione e indicarne anche il motivo.
Domanda difficile perché ogni cosa che ho prodotto la porto nel cuore, ma così su due piedi proporrei una traccia che ho prodotto nel disco di Brain e Lord Madness assieme a Primo Brown (Riposa in Pace Primero) Lettera a uno sconosciuto.
Essendo tu membro e fondatore di Beatmakers With Attitude volevo chiederti se al momento avevate progetti in cantiere e se ci potevi fornire qualche anticipazione sulle prossime tappe e gare che organizzerete.
Assolutamente si!
Abbiamo in ballo un disco che coinvolgerà tutti i produttori di Beatmakers With Attitude: Freshbeat, Sandal, Zesta e il sottoscritto. Per ora vi posso dire solo questo e in autunno una super tappa di cui ancora non vi posso dire niente… anzi vi anticipo solo la città’… MILANO.
Chi fosse interessato ci può scrivere comunque nella posta privata della nostra pagina, che sia io sia Zesta stiamo gestendo.
L’anno scorso la finale è stata fatta durante l’evento del Boost ed ha avuto un’ottima partecipazione di pubblico, anche grazie a questa scelta, tuttavia parliamo sempre di una fascia ristretta. Eventi e competizioni di questo genere come mai sono così poco considerate in Italia?
E’ stato bellissimo, perché è partito il tutto da una serata tra me e Zesta qualche anno fa, ne parlavamo e basta poi ci siamo detti, giriamo l’intero paese, e così è stato!
In ogni data che abbiamo fatto abbiamo riempito, tuttavia è un genere che comunque rimane lontano dai social perché rispetto ai partecipanti di un evento vengono sempre molte più’ persone e la cosa ci lasciava sempre di stucco in senso positivo.
Parlaci del progetto Drammachine con Blo/B e Mastino, a mio modesto parere una delle collaborazioni più riuscite degli ultimi anni nel panorama italiano. Ci sarà un seguito di questo progetto in futuro?
Hehe, ti ringrazio davvero! E’ un progetto che mi sta parecchio a cuore perché per la seconda volta le mie produzioni sono incise sui solchi di un vinile, poi l’amicizia che porto avanti con Blo e Mastino è definitivamente un’amicizia senza troppe pretese. Io produco e loro ci scrivono, non seguiamo masse o mosse commerciali per piacere alla fidanzatina ansiosa di un sedicenne, facciamo il nostro e quando suoniamo in giro vi facciamo pogare come alle serate di rockettari.
Ho già una cartella intitolata DMC 2.0 sul mio desktop con dentro 8 beat che vi faranno volare e che ovviamente… nessuno ha ancora sentito!
A dicembre è uscito un album in collaborazione con Zesta. Raccontaci com’è nato e che tipo di progetto avete voluto portare avanti.
Io l’ho visto un po’ come un premio per entrambi. Ci conosciamo da 5\6 anni, abbiamo girato sempre insieme alle serate ma siamo sempre impegnati con la vita di tutti i giorni e vista la mancanza di tempo ci siamo ”premiati” con questo disco. Volevamo farlo da tanto tempo e ci siamo messi a produrlo sulla base di una ”raccolta” di ricordi che ci portiamo dentro di serate di passate insieme, passando dai momenti più’ belli a quelli più difficili.
MSQRD attualmente è acquistabile su Bandcamp e vi consiglio vivamente di ascoltarlo dall’inizio alla fine proprio perché a oggi non riusciamo più’ ad ascoltare un progetto intero che ci parla di un concept o di un’intera storia.
Infine se vuoi anticiparci qualche tua collaborazione in uscita e qualche progetto che sicuramente avrai in cantiere. Su che piattaforme possiamo continuare a seguire e acquistare i tuoi lavori? Grazie per il tempo e per la disponibilità.
Vi anticipo che ho appena mandato in master il mio secondo album che ho chiuso proprio settimana scorsa, si chiama MARK OF THE BEATS 2 e segue il primo capitolo uscito proprio 5 anni fa.
L’ep con DTrice, poi ho un progetto con Brenno che devo assolutamente chiudere perché lo sto tenendo in ballo da troppo tempo e sicuramente mi odierà ehehe, più qualche beat sparso qua e là. Insomma nei prossimi mesi usciranno una 20ina di tracce prodotte da me e come sempre vi consiglio vivamente di seguirmi sulla mia pagina Facebook ufficiale.
Grazie a voi!
Preparatevi per l’Apocalisse!