Mr Melt, Justice “rappresenta l’equilibrio che spero di aver trovato”
Mr Melt, rapper romano e attivo ad Amsterdam ormai da anni, gioca le sue carte al fianco di KML, nota etichetta indipendente di Amsterdam che da un po’ di tempo si sta facendo notare per le uscite discografiche, basta pensare a Musica Sacra di Oyoshe e Rome Streetz o Sachet di Sesto Carnera con Bub Styles, e i suoi eventi, fra cui Ensi, Colle Der Fomento e come ultimo quello in arrivo nel 9 febbraio con Alien Army.
Dopo la pubblicazione di The Hanged Man nel 2021 e Death nel 2022, la saga continua con la pubblicazione di Justice. Il riferimento ai tarocchi è evidente.
Nel disco di Mr Melt non mancano le punchline, i contenuti legati ai soldi, al disagio giovanile, alla voglia di rivalsa. Ogni brano ha un mood differente che si accompagna a un tappeto sonoro classico e tipicamente boom bap fatto anche di momenti più freschi, chill e lo-fii.
In questa intervista abbiamo cercato di scavare a fondo sul disco e abbiamo chiesto a Melt di dirci qualcosa di più!
Melt, quando ti sei avvicinato all’Hip Hop?
In prima Media scelsi il mio primo Alias e inizia a taggare. Inizia a studiare quei geroglifici che vedevo sui muri di scuola, sui treni e sui bus cercando di crearmi uno stile mio. Poi nell’estate tra la terza media e la prima superiore un mio amico mi regalò “Scienza doppia H”, “Odio Pieno” del Colle, “Rock’n’roll” dei Corveleno , “Los Grandes exitos en espanol” dei Cypress e un paio di altre cose tra le quali un disco di un gruppo della mia zona, al quale sono ancora affezionato (Progetto 00 dei Kioskani). Dopo qualche mese, mi inizia ad avvicinare al mondo del freestyle. Era il periodo della pirateria e del download selvaggio. Passavo giornate e notti armato di connessione 56k, a cercare discografie di artisti più o meno conosciuti e di tutto il mondo. Ci sono propriamente andato a rota. Passavo le lezioni a scuola a scrivere compulsivamente, ovviamente rime non temi. Ore interminabili alla fermata del bus per andare a scuola immerso tra beats e rime, passavo ore ed ore ad allenarmi nel freestyle. Molte persone credo mi abbiano preso per pazzo guardandomi farfugliare rime tra me e me in freestyle all’ultimo posto del bus. Era un periodo in cui noi rapper, bboy writer e ascoltatori eravamo anche un po’ presi in giro, e visti come una novità soprattutto nelle cittadine più piccole e lontane dalle metropoli.
Come mai il nome MR MELT?
Il nome Mr Melt si riferisce a due cose principalmente: Mr Melt nello slang UK si riferisce ad una persona fastidiosa e logorroica che non sta mai zitta. Full Melt, inoltre, è un tipo estratto di Marijuana che ha come particolarità la purezza. Il Full Melt si scioglie completamente e brucia senza lasciare residui, diventa liquido quando viene dabbato ed è privo di contaminant: una vera prelibatezza insomma.
Quali sono state le ragioni per le quali ti sei trasferito ad Amsterdam? E come ti sei integrato nella scena locale?
Essendo io un gran fumatore ho sempre subito il fascino olandese, ma ovviamente non è questo il motivo o almeno non è il principale. Ho sempre sentito un gran bisogno di uscire dalla realtà della mia zona, nella quale mi sentivo molto stretto. In più sono sempre stato un pò problematico! A 18 sono stato arrestato la prima volta, a 21, dopo una perquisizione a casa, ho capito era ora di levare le tende e così partì alla volta di Londra. Sono stato sei mesi li dopodiché ho deciso di spostarmi ad Amsterdam dove abitava in quel momento uno dei miei amici storici. Per una serie di fortunate o sfortunate vicende alla fine ho messo radici qui.
Credi ci siano differenze fra il modo di concepire il rap game in Italia piuttosto che ad Amsterdam?
Io credo qui siano più inclusivi ed aperti al rap straniero, in Italia il rap game è un circuito chiuso dove per entrare devi far parte diciamo di un Élite. Non è facile suonare, neanche se sei italiano, figurati un lavapiatti immigrato. Qui è diverso: anche parlando una lingua diversa riesci ad essere apprezzato e a trovare modi per esibirti, in Italia a volte non è così semplice. Conosco moltissimi rapper forti che hanno problemi a trovare gig o palchi dove esibirsi. Figurati se tu rappassi in una lingua diversa, praticamente impossibile. Invece qui facendo un po’ di Network e andando a tutti gli openmic e le serate, sono riuscito ad inserirmi all’interno di questo contesto. Poi gli olandesi amano il suono morbido ed armonioso dell’italiano. Vengo invitato spesso a suonare, in più la comunità italiana ad Amsterdam è abbastanza presente e ama il Rap quindi grazie a questi fattori sono riuscito a entrare in contatto con promoters e organizzatori. Riuscendo a portare a casa un bel numero di palchi sia con italiani che con stranieri. Tra cui Salmo, Noyz, Ensi, il Colle, i Dead Poets, Ruste juxxx e molti altri. Ho partecipato anche a contest di brani e freestyle ottenendo buoni risultati e postazioni. Quinto e sesto posto al End of the week NL e terzo posto allo Street Krush contest.
Justice. Questo disco appartiene a una saga. Mi dici qualcosa in generale sul progetto (sugli altri due dischi) e sul simbolismo delle carte?
I tarocchi e l’esoterismo in generale mi affascinano molto. Questa saga è iniziata con The Hanged Man e Death che, in realtà, sono due album diametralmente opposti: il primo caratterizzato da un rap , flow e strumentali classici, sonorità boombap e un mare di samples, mentre Death suona invece molto più Fresh con sonorità tendenti alla trip alla drill con un abbondante uso della 808.
The Hanged Man lo definirei un disco “purista” e rappresenta un certo periodo della mia vita, fatto di incertezze, abuso di droga problemi con la legge e con la famiglia. Un periodo brutto e cupo della mia vita fatto di notti insonni, di sudore, freddo e brividi, tachicardia e problemi. Death invece rappresenta una rinascita, anche se letteralmente significa morte ed è rappresentato da uno scheletro in armatura a cavallo. La morte però simboleggia anche una rinascita, la morte del vecchio io. Per questo ho deciso di usare sonorità più moderne. È un mio avvicinamento in qualche modo ad un suono nuovo per me, inesplorato fino a quel momento. È stato molto stimolante trovare flow, sonorità e ritmi nuovi.
Justice ha qualcosa di diverso rispetto agli altri due dischi (The Hanged Man nel 2021 e Death nel 2022)?
Justice è una via di mezzo nella quale ho provato a sposare diversi stili e combinarli, cercando di costruire un’opera omogenea. Dentro ci sono beat lofi, boombap classico e anche cose più fresh e altri sottogeneri del boombap come in Nightshift e Rap gods. Il suono del boombap è comunque una delle sonorità prevalenti all’interno del disco.
A livello di significato esoterico questa carta rappresenta l’equilibrio (che spero di aver finalmente trovato), ma anche la giustizia intesa come quello che si deve pagare come conseguenza delle proprie azioni, nel bene e nel male. Altri aspetti evidenti di questa carta sono: equità, armonia, virtù e onore. È una protezione per l’uomo giusto e rappresenta la guarigione di coloro che hanno saputo trovare il giusto equilibrio.
Cosa troviamo a livello di contenuti in Justice?
Troviamo chiari riferimenti alla mia vita passata, le denunce per spaccio, i problemi di droga (cocaina, oppiacei ed altro) affrontati in passato dai quali ora sono guarito. Ci sono molti riferimenti all’uso di cannabis e thc in generale, che non considero droga. Nel disco parlo anche della mia musica, del mio modo di viverla, del mio amore per il palco, delle mie paure, paranoie e dei miei disturbi. In Justice cerco anche di spronare tutti i rapper a investire nel loro stile e nella loro musica senza limitarsi a seguire la wave del momento e credere nelle proprie skills. Una menzione speciale è per Just Ice con Oyoshe. Oltre ad essere un esercizio stilistico, affronta temi come l’atteggiarsi e far finta di essere qualcosa di diverso da quello che realmente si è. Come un diamante falso.
Qual è la collaborazione del disco a cui tieni di più?
Sono legato a tutte in modo diverso. È difficile sceglierne una più di un’altra. Sono tutti rapper potentissimi e persone che rispetto. Ti direi tutte in modo uguale, ma ogn’una per motivi diversi.
Stai preparando un tour per presentare il disco?
Sto lavorando ad alcune date in Italia, in Olanda e in UK, ma non posso ancora dire nulla di ufficiale. L’unica data che posso confermare è quella del 9 febbraio con Alien Army ad Amsterdam, in cui presenterò live qualche pezzo del disco nuovo. Seguitemi su instagram. Credo sia il modo migliore per restare aggiornati sui miei live.