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Intervista a Mr Phil: alla scoperta dell’origine di Kill Phil 2 tra kung fu e samurai

Innanzitutto benvenuto da tutto lo Staff del Rappuso e grazie per aver accettato di parlare con noi. Per chi non lo conoscesse Mr Phil è un Dj e producer di Roma, che ormai da anni collabora con i migliori artisti del panorama italiano, a partire dal primo Kill Phil fino ad arrivare al secondo episodio appena uscito. Nei suoi album da solista troviamo artisti come Primo, Il Turco, Danno, Inoki, Lord Bean, Bassi Maestro, E Green, Mastino, Turi e molti altri che hanno contribuito a rendere questi dischi quasi dei veri e propri classici per chi ascolta rap italiano. Inoltre troviamo collaborazioni anche con artisti d’oltreoceano di prima fascia tra cui Termanology, Havoc, Big Noyd e Jeru the Damaja.

1) Il 24 febbraio è uscito “Kill Phil 2”, il tuo nuovo disco sia in streaming sia in copia fisica. Come sta andando il disco sulle piattaforme e a livello di copie fisiche vendute?

La premessa ovviamente è che sono un beatmaker di un genere di nicchia, quindi i numeri sono lontani da quelli degli artisti mainstream. Detto questo sono molto contento di com’è andato KillPhil2. A livello di vendite, considerando che ho fatto tutto da indipendente senza neanche prendere una distribuzione per le copie fisiche, e vendendo tutto esclusivamente tramite il mio store online, devo dire che sono molto soddisfatto. Ho fatto soldout del vinile e sto ristampando ora, mentre il cd ho quasi finito le copie della prima stampa. Preferisco fare una musica che sento mia e avere un pubblico di veri amanti del genere, piuttosto che buttarmi a fare cose che non sono mie per guadagnare qualcosa di più.

2)Kill Phil 2 è il secondo episodio della “saga”. In questi anni tra i due dischi cosa è rimasto intatto e costante e invece cosa pensi sia cambiato a livello musicale? Le strumentali scelte derivano da nuove idee oppure hanno dei punti di contatto con il passato?

Da quando è uscito KP1 direi che è cambiato quasi tutto. Nel 2005 io ero sotto Vibrabrecords con Amir, e insieme a noi c’erano Fabri Fibra, Club Dogo, e Shocca&Mista, Stokka&Madbuddy. Oggi Club Dogo e Fabri Fibra sono artisti al top della scena musicale Italiana. Musicalmente la musica rap (o meglio la versione italianizzata del rap/rap-pop) è diventata un genere mainstream. Io facevo, e tuttora invece faccio rap nel modo classico. C’è moltissima confusione oggi sul definire il genere rap. La musica e la scena si è evoluta tantissimo, è cresciuta a dismisura, ma alla fine certe cose sono rimaste uguali. Vedo che tanta gente si è avvicinata, ma che rimane un po’ confusa o rimane a un livello un po’ superficiale, e non sa distinguere bene le cose soprattutto la differenza che separa una cosa dall’altra, un genere dall’altro. Io fondamentalmente sono un bboy, amo il rap e la cultura hh. Questo NON vuol dire essere OLD SCHOOL, vuol dire amare una cosa specifica. La scena Trap io la considero non l’evoluzione della scena hh, ma un’altra cosa, un genere parallelo. Le radici non sono le stesse. Fateci caso, la maggior parte di quelli che fanno trap non amano il rap, non sanno nulla della cultura hh, hanno influenze diverse e anzi spesso sento quasi un fastidio a sentirli accomunati con il mondo del hh. In poche parole non centrano un cazzo una con l’altra. Non è un discorso da ‘hater’, io amo la musica a 360° se fatta bene, ma sta confusione e queste uscite da parte di persone che non sanno un cazzo e che devono per forza mettere bocca su come stanno le cose mi da al cazzo. Ma fatemi capire: io che ho dedicato gli ultimi 20 anni della mia vita alla musica che amo, mo’ mi devo far spiegare da qualche regazzino che non sa nulla come stanno le cose???? Spesso piuttosto mi sembra un po’ una scusa buttata lì.  Voi siete old school noi siamo new school e viene così buttata in caciara solo per giustificare che non sanno nulla. Chiaramente è un discorso MOLTO più ampio, su come si è evoluta la società negli ultimi 10/20 anni. Oggi pare che hanno diritto di parola solo le persone che fanno i numeri. La qualità non conta più un cazzo. Se sei uno famoso, che guadagna molto, che fa ‘numeri’ allora va bene tutto. Invece io provengo da una generazione in cui conta anche come ci arrivi e non solo il risultato.

Sfogo finito 😀

3) Una domanda sorge spontanea: come mai la scelta del nome Kill Phil a partire dal primo disco uscito nel 2005? Che cosa hai voluto rappresentare e raccontare?

In realtà non saprei, sono passati 12 anni ed io volevo fare un mixtape con pezzi esclusivi e in quel periodo si vede che avevo appena visto il film. 😀

4) Come in ogni tuo disco da solista troviamo una massiccia presenza di rapper distribuiti su tutte le tracce. Troviamo artisti con caratteristiche diverse tra loro, ma egualmente efficaci. Il segreto per fare delle buone tracce con più artisti, pensi sia sceglierli in base ad un’affinità musicale oppure analizzare altri fattori (come ad esempio la scelta delle tematiche) che vanno a influenzare poi maggiormente l’unione e la compattezza della singola canzone?

Il segreto di fare collaborazioni riuscite è semplicemente trovare punti di contatto tra gli artisti e mettere insieme quelli che si stimano. Fare pezzi a distanza e anche mandare beat a gente senza riuscire a farti sentire di persona e spiegare il tuo viaggio complica moltissimo le cose e chiaramente le cose migliori nascono sempre per istinto e quasi per caso. La musica ‘forzata’ oppure studiata a tavolino esce quasi sempre male. Internet chiaramente facilita molto le cose, ma stare insieme in studio e creare sul momento una canzone, anche se sempre più raro, è sempre preferibile.

5)Raccontaci il percorso di questo disco a partire dall’intro fino ad arrivare all’outro. Quale filo conduttore pensi che colleghi gli altri pezzi in modo da far risultare il tutto come un unico viaggio?

Direi che fondamentalmente la linea da seguire era questa, un po’ aggressiva samurai/kung fu che ovviamente si legava con il primo volume di Kill Phil. Volevo fare pezzi parecchio grezzi con beat davvero hardcore. Rispetto ad altri progetti penso che alla fine il lavoro sia uscito molto bene anche a livello di progressività e coesione musicale e sono soddisfatto del risultato.

6) Oltre alla copia in CD sono uscite anche le singole strumentali. Come mai questa scelta e dove possiamo acquistarlo?

Le strumentali sono uscite solo in forma digitale in acquisto a offerta libera.(quindi anche gratuitamente) sulla mia pagina Bandcamp https://mrphilakaphilosophy.bandcamp.com/.  Oggi come oggi nel fare musica da indipendente in un genere così di nicchia il rapporto con il proprio pubblico è quasi personale. Conosco quasi tutte le persone che comprano la mia musica. Per questo è molto importante offrire anche qualcosa in più rispetto a prima a livello di merchandising. Essendo un beatmaker/dj, magari sono conosciuto allo stesso livello di colleghi MC, ma chiaramente giro molto di meno rispetto a un mc, quindi per guadagnare con la musica tocca che m’invento altre forme di entrate.

 7) Infine se vuoi anticiparci qualche tua collaborazione in uscita e qualche progetto che sicuramente avrai in cantiere. Su che piattaforme possiamo continuare a seguire e acquistare i tuoi lavori? Grazie per il tempo e per la disponibilità.

Guarda, dopo KP2 voglio concentrarmi solo su progetti tipo EP con 5/6 pezzi, vinili di pezzi singoli, e produzione di video di pezzi singoli. In cantiere ho già un album strumentale che uscirà tra qualche mese, in cui uso esclusivamente campioni di musica neomelodica napoletana anni 70. Uscirà una limited edition in vinile + t-shirt. Poi sto lavorando ad altri 2/3 progetti che dovrebbero uscire verso quest’autunno e di cui possiamo parlare magari tra un paio di mesi. Come per tutti i miei lavori trovate tutto tramite il mio sito  www.mrphil.it e mi potete seguire sulla mia pagina FB oppure Instagram! Daje!

 

Redazione

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