Interviste

Rosa White: “Il maschilismo è radicato nelle persone, non nel rap!”

1. Iniziamo parlando della “Pussy Power” nella quale sarai ospite il 7 ottobre. Cosa ti aspetti da questo evento, che avrà 2 protagonisti assoluti, L’HIP HOP e le DONNE?

Mi aspetto tanto hip hop e tante donne! E’ il tipo di evento in cui respiri tutte le 4 le discipline

2. In che modo l’essere donna oggi influisce sulla carriera di un’artista all’interno di questo genere e quanto ha influito e sta influendo sulla tua?

Se nessuno cerca nessuno trova ma non vuol dire che nessuno fa. E’ un periodo in cui sembra che le donne siano un fattore nuovo all’interno del rap, anche mediaticamente c’è stato una sorta di boom dedicato alle ragazze, quando in realtà ci siamo da sempre, ora la cosa fa molto più rumore, fa molta più domanda. Mi piace che da parte delle donne che fanno rap ci sia motivazione e coalizione nello spingere il rap female, ciò’ non toglie che se mi stai sul cazzo o semplicemente non mi piace quello che dici non vado a differenziare sul fattore maschio o femmina, ci resti. punto. Stiamo spingendo di più.. ma anche i campi di battaglia lasciano feriti. Su di me non sta influendo, ho trovato solo supporto dai colleghi maschi, perché la regola è una: prendi il mic e metti a tacere. Quando sono sul palco la gente è presa a bene, è curiosa, li vedo, cerco sempre almeno una volta di guardarli negli occhi tutti, non dobbiamo dimenticare che in realtà le persone si conoscono in questo modo, non sul web, non con un messaggio, non con una diretta. Io sarei più curiosa di capire quanto l’essere donna influisca nella società ad esempio…

3.Qualora lo fosse, quanto è ancora radicato il maschilismo in questa cultura?

Non si può negare che c’è ancora del maschilismo radicato NELLE PERSONE che seguono questa disciplina, non sono d’accordo sull’accollare la pratica al rap, non è il rap che porta maschilismo e sessismo e ho notato persone confondersi.

4. Fai il nome di 3 artiste che dovremmo assolutamente ascoltare.

Stefflon Don, Lady Leshurr, Blimes

5. Come vedi l’attuale scena rap italiana e dove si colloca la tua musica nella stessa?

Non sta a me dire dove si colloca la mia musica, a me sta il farla! C’è continua evoluzione in me, Non perdo il mio tempo ad etichettarmi, sono elastica, se voglio cantare, canto; se voglio rappare, rappo! Se spacca e se mi piace lo faccio.

6. Cosa possono aspettarsi i nostri e i tuoi supporters in futuro da te?

Sto lavorando a un nuovo progetto belli miei, con alcune collaborazioni interessanti!

7. Lasciaci con un auspicio che coinvolga L’Hip Hop e le Donne.

“L’uomo sà divide l’atomo, non sà divide il pane!” Non c’è nessun bambino che impara, se non c’è nessuna mamma che insegna.

Federico

Steek nasce in un piccolo paesino della Sardegna negli ’80 per poi emigrare con la valigia di cartone e una sfilza di dischi hip-hop nella capitale. Durante la seconda metà degli anni ’90 viene folgorato dalla cultura hip hop in tutte le sue forme e discipline, dapprima conoscendo il rap Made in USA, arrivando poi ad appassionarsi al rap Made in Italy grazie ad artisti storici, quali: Assalti Frontali, Otr, Colle der fomento, Sangue Misto e molti altri. Fondatore della page “Il Rappuso” che lo porta a collaborare con tutta la scena rap underground italiana, mette la sua voce e la sua esperienza al servizio di LOWER GROUND con la trasmissione che prende il nome dalla sua creatura “IL RAPPUSO”.

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