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Amnistia in Marocco, ma restano in carcere rapper e Youtuber

A causa dell’emergenza Coronavirus in Marocco è stata concessa la scarcerazione straordinaria per oltre 5600 detenuti, ma è rimasto in carcere chi ha osato criticare il regno.

La scelta di concedere l’amnistia nei confronti dei detenuti anziani o che hanno commesso reati minori è stata seguita anche in Marocco, ma la scarcerazione non è stata concessa a tutti quelli che si sono macchiati del reato di aver offeso o criticato lo stato marocchino, come il popolare rapper Gnawi o l’mc Hamza Asbaar.

Gnawi ha raggiunto particolare successo grazie al suo brano: “

“Chi ha stritolato il paese e continua a cercare la ricchezza? (…) Chi ci ha messo in questo pasticcio? Voi avete violato la nostra dignità. (…) In questo paese siamo in quaranta milioni, ma trenta milioni restano qui perché sono costretti. (…) La mia vita non ha alcuno scopo (…) Sono colui che ha riposto la sua fiducia in te e che è stato tradito (…). Sono il berbero che sogna un Rif migliore…”

Molti altri però sono stati arrestati per aver diffuso le proprie opinioni sui social o su Youtube, molti sono youtuber ma anche studenti e attivisti: tutti colpevoli di aver criticato il regno di Mohammed VI.

Ovviamente nella lunga lista dei detenuti che non hanno beneficiato dell’amnistia è costellata di blogger e giornalisti con condanne che raggiungono anche i 9 anni.

V

V nasce a Roma e sin da bambina, quando si divertiva a scratchare con gli inconsapevoli vinili di Mina acquistati in gioventù dalla madre, capisce che il suo scopo nella vita è conoscere quanti più suoni possibili (oltre a quello di essere bannata dalle pagine Facebook della Lega ovviamente). Influenzata dalla scena raver dei primi anni 2000 ama il suono della cassa a 4/4 avvolta da un sub sinusoidale. Manager e co-founder de “Il Rappuso”, attualmente lavora come producer e dj.

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